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Il mancato pagamento in asta di un Richter trascina nella causa legale un top lot di Francis Bacon

Gerhard Richter, Düsenjäger, 1963
Gerhard Richter, Düsenjäger, 1963

Per il mercato cinese il mancato pagamento di opere d'arte, soprattutto di quelle di fascia alta, acquistate in asta è un problema cronico come viene evidenziato dal recente report di Artnet, giunto alla sua quinta edizione, che analizza lo stato di salute del mercato nel segmento delle aste. Sulle principali piazze occidentali il fenomeno, benché in aumento nel corso degli ultimi anni, è tuttavia raro.

Quindi diventa ancora più incredibile quando l'opera in questione è un top lot battuto lo scorso 16 novembre a New York da Phillips nell'asta serale 20th-Century and Contemporary Art. L'opera in questione è Düsenjäger o Jet Fighter, uno degli otto dipinti realizzati da Gerhard Richter. In particolare Düsenjäger mostra un Fiat G-91, soprannominato “Gina”. Realizzata dall'artista nel 1963 l'opera era stata stimata tra 25 milioni e 35 milioni di dollari e aveva un'offerta irrevocabile per 24 milioni di dollari rilasciata da Zhang Chang uomo d'affari cinese di 28 anni e collezionista d'arte.

Il mancato rispetto da parte di Zhang Chang dell'offerta irrevocabile ha provocato una serie di cause legali. La casa d'aste Phillips ha avviato lo scorso maggio una causa legale per la violazione del contratto e allo stesso tempo ha pagato, con fondi propri, il venditore che secondo indiscrezioni era il miliardo Paul Allen che aveva acquistato l'opera in un'asta di Christie's nel 2007 per 11,2 milioni di dollari.

La controversia ha tuttavia coinvolto anche un altro top lot un dittico di Francis Bacon del 1967 Study for Head of Isabel Rawsthorne and George Dyer acquistato il 30 giugno 2015 nell'asta di Christie's a Londra per 12 milioni di sterline (12.178.500 £, compreso il buyer's premium) dallo stesso Chang utilizzando fondi presi in prestito da un finanziatore anch'esso cinese, Lin San. Quest'ultimo, nel periodo dal 20 giugno 2015 al 20 gennaio 2017 ha concesso una serie di finanziamenti a Chang che alla scadenza non sono stati rimborsati e ha, quindi, preteso il trasferimento della proprietà dell'opera di Francis Bacon.

Phillips, dal canto suo, per recuperare il pagamento della mancata garanzia di Zhang Chang ha inserito l'opera di Francis Bacon nella sua causa legale, ma la vicenda si complica. Lin San ha presentato un'altra causa legale depositata lo scorso 10 agosto presso la Corte Suprema di New York che ha sollevato dubbi in merito al fatto che Phillips possa beneficare dell'opera di Bacon. Lin San ha affermato che non era a conoscenza della controversia tra Zhang e Phllips o che lo stesso Zhang dovesse a Phillips la somma di denaro. Inoltre è stato dichiarato che l'opera sarebbe stata consegnata alla Gagosian Gallery di New York per trovare un acquirente prima del 20 maggio scorso i cui proventi sarebbero andati a rimborsare il debito di Lin San, ma qualora l'opera non avesse trovato un nuovo proprietario - come peraltro si è verificato - il legittimo proprietario sarebbe diventato San Lin.

La controversia è ancora aperta: se a vincere sarà il cinese Lin San per la casa d'asta Phillips sarebbe una grave perdita economica. La vicenda pone al centro il comportamento di Zhang Chang che alimenta le perplessità sulle dinamiche del mercato dell'arte e, in particolare, sulle vendite milionarie che poi restano al palo.

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