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Il lungo viaggio del Leonardo che nel 1958 fu comprato per 45 sterline

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IL DIPINTO DA RECORD

Il lungo viaggio del Leonardo che nel 1958 fu comprato per 45 sterline

(Reuters)
(Reuters)

Un capolavoro autografo, un dipinto ritoccato da un allievo, magari un falso a tutti gli effetti (e come tale venduto in passato). Il verdetto sulla paternità del Salvator Mundi di Leonardo è arrivato ieri, quando la casa d’aste Christie’s ha ceduto «l’ultima opera originale del Maestro» alla cifra record di 450,3 milioni di dollari. L’acquisto è considerato la prova definitiva della originalità di un’opera che ha attraversato mezzo millennio, diversi passaggi di mano e un paio di Continenti. La storia che l’ha portata fino all’asta del Rockfeller Centre è tortuosa quanto la vicenda della sua autenticità, risolta - per ora - con l’asta vinta da un anonimo miliardario russo.

Un viaggio di 500 anni. Nel 1958 “valeva” 45 sterline
In realtà «Salvator mundi (salvatore del mondo, ndr)» è un tipo di immagine sacra molto popolare in Europa fra il 15esimo e il 16esimo secolo, raffigurante Cristo nell’atto della benedizione. Un’altra opera omonima di fama è quella di Antonello da Messina, databile intorno al 1465-1475 e oggi esposta alla National Gallery di Londra. Il dipinto attribuito a Leonardo, un olio su tavola di noce (65,7 per 45,7 centimetri), sarebbe stato invece realizzato fra il 1506 e il 1513 in Francia, su commissione del sovrano Luigi XII. Nei secoli successivi, l’opera è passata nelle mani di Carlo I di Inghilterra (risulta nella sua collezione a metà del XVII secolo) per essere messa all’asta nel 1763.

Da lì il buio fino al 1900, quando viene comprato dal mercante ed esperto d’arte Charles Robinson per la storica collezione di Francis Cook. Danneggiato, alterato e soprattutto non associato a Leonardo, il dipinto finisce per essere rivenduto a 45 sterline alla casa d’aste Sotheby’s nel 1958 e torna nell’oblio per quasi mezzo secolo. Nel 2005 diventa proprietà di un consorzio di mercanti d’arte statunitensi e inglese, che intravvede la firma del maestro da Vinci dietro a un’opera descritta come «cupa e rovinata» dai testimoni dell’epoca. A seguito del processo di restauro, ottiene l’autenticazione ed è “consacrato” come Leonardo con una mostra nel 2011-2012 alla National Gallery di Londra («Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan»). Basta un anno prima che diventi proprietà del commerciante francese Yves Bouvier e infine, per 127 milioni di dollari, dell’imprenditore russo Dmitry Yevgenyevich Rybolovle. Il resto è storia recente, con la cifra-record appena battuta da Christie’s in una sala incredula. Il nuovo proprietario ha gestito l’intera durata dell’asta via telefono, per 19 minuti scanditi da incrementi nell’ordine dei milioni di dollari. Ha riattaccato solo quando ha saputo che «l’ultimo Leonardo» sarebbe stato suo.

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