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economia e beni culturali

Torna “No Partner, No Party” l’evento di Europa Creativa più atteso dell’anno

Si è tenuto oggi, 4 dicembre 2017, a Roma “No Partner, No Party” l'evento informativo dedicato alla compilazione della call European Cooperation Projectsin scadenza il 18 gennaio 2018. L'intervento di questo finanziamento promosso da Europea Creativariguarda i Progetti di Cooperazione Europea, ovvero quelle idee che prendono forma insieme ai cosiddetti partner per condividere, promuovere idee e artisti in Europa, creare strategie sull'audience development, nuovi modelli di business culturale e migliorare le competenze degli operatori culturali attraverso le nuove tecnologie. Questa edizione della call, oltre ad aver aumentato il budget d'intervento fino a 40 milioni di euro per i progetti di cooperazione di larga e piccola scala, ha anche introdotto una nuova categoria, per cui ha stanziato altri 5 milioni di euro, dedicata ai progetti legati al patrimonio culturale con l'obiettivo specifico di raggiungere gli scopi prefissati dallo European Year of Cultural Heritage 2018, promuovendo il patrimonio culturale europeo come risorsa condivisa per favorire la consapevolezza dei valori comuni europei.

Si tratta di una delle call più ambite di sempre: delle 584 application arrivate lo scorso anno ne sono state cofinanziate 81 provenienti da 24 paesi europei per un totale di 35.489.570,8 euro. Nella scorsa edizione l'Italia è stato il paese con il più alto numero di interventi finanziati con ben 11 progetti di larga scala e 2 di piccola scala, arrivando a un totale di 46 operatori coinvolti, se si considerano anche le istituzioni italiane partner di altri progetti europei. Non c'è da meravigliarsi se European Cooperation Projects sia una call così gettonata, infatti, oltre a essere un bando estremamente generico dedicato a tutti i settori culturali e creativi, è di fatto l'unica linea di finanziamento rimasta da qui fino alla fine del Programma Europa Creativa nel 2020. Del budget totale di Europa Creativa, pari a 1,46 miliardi di euro, il 56% è destinato al Sotto-Programma MEDIA e solo il 31% è riservato al Sotto-Programma Cultura, di cui il 70% sostiene la Call for Cooperation Projects.

Il resto del budget del Sotto- Programma è di fatto condiviso con altre 3 call: quella per le traduzioni letterarie, che però è aperto solo alle case editrici, quello per le European Platforms Projects, uno schema molto complesso di partenariato B2C per promuovere gli artisti emergenti e costituito da 3 call ma già tutte scadute, e quello per gli European Networks costituito da 2 call anche queste tutte ormai scadute.
A rendere l'evento “No Partner, No Party” così irrinunciabile è quindi il contesto di competitività in cui si pone la call e l'urgenza di non sprecare neanche un'occasione. Anche quest'anno ad aver curato l'evento è stato l'Ufficio Cultura del Creative Europe Desk Italia, l'ufficio cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Mibact per far conoscere il Programma Europa Creativa.

Il Creative Europe Desk Italia, oltre a promuovere il programma, fornisce consulenza e assistenza tecnica gratuita sulla stesura del progetto: per la sua natura non può ovviamente suggerire idee o scrivere i progetti, ma può dare tanti consigli utili sulla progettazione e su tutti gli aspetti tecnici dei bandi, per esempio come fare un buon budget o come compilare l'eForm. Al momento il desk registra quasi 10.000 iscritti all'area riservata @CreativeSpace, uno spazio digitale in cui tutti possono richiedere assistenza online, e più di 1.500 iscritti nel suo database ricerca-partner di cui la metà internazionali.

Per l'edizione 2017, oltre alla presentazione tecnica della call, “No Partner, No Party” ha voluto far riflettere i 400 partecipanti sul ruolo della cultura come fatto sociale e pratica collaborativa. Come ci ha raccontato Marzia Santone, project officer e responsabile della comunicazione del Desk: “la giornata è iniziata con un passaggio sul lavoro e la felicità. No partner, No party non è solo un evento nato per cercare un finanziamento o partner, ma anche un riscoprire perché si lavora nel settore culturale. A questo è seguita ovviamente una sessione dedicata alla spiegazione delle priorità della call, che quest'anno è curata dai protagonisti dei progetti già finanziati: Carla Esperanza Tommasini di Pergine Spettacolo Aperto e Linda Valenti dell' Arboreto - Teatro Dimora presenteranno il progetto “A manual on work and happiness”, Cristina Milano di Eccom parlerà dei temi relativi all'audience development presentando lo studio “Engage Audiences” di Fondazione Fitzcarraldo. Daniele Del Pozzo, direttore artistico Gender Bender Festival, presenterà il progetto di cooperazione “Performing Gender - Dance Makes Differences” e Carlotta Garlanda il progetto “LIV.IN.G - Live Internationalization Gateway” , quest'ultimo progetto non è finanziato da Europa Creativa, ma sarà utile per riflettere sul tema della mobilità degli operatori culturali e dell'internazionalizzazione delle carriere. Dopo una sessione dedicata all'application form, alla sua compilazione e al budget, anche quest'anno abbiamo deciso di inserire una sessione dedicata alla comunicazione di progetti culturali con Federico Borreani di BAM! Strategie Culturali e una sessione dedicata ai social media con Cristiana Cabodi di TWLetteratura. Si tratta di una parte del bando che ogni operatore culturale deve saper affrontare, ma che troppo spesso viene lasciata indietro: non è raro, infatti, che i progetti non vengano finanziati perché carenti dei piani di comunicazione” conclude Marzia Santone. Da gennaio il Creative Europe Desk si rimetterà in viaggio l'Italia per far conoscere il Programma Europa Creativa e preparare gli operatori culturali alle edizioni delle call 2018: per rimanere aggiornati sui prossimi eventi http://cultura.cedesk.beniculturali.it/.

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