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Ue, al via bando per organizzare piattaforma per la mobilità di artisti e operatori culturali

La libertà di movimento delle persone e delle idee è uno dei principi fondanti del progetto Europa. Sull'argomento, laCommissione Europea ha recentemente lanciato Mobility Scheme for Artist and Culture Professionals (EAC-18-2018): una gara d'appalto, con scadenza il 31 agosto, per individuare l'organizzazione europea che testerà un nuovo schema di mobilità per il settore culturale.
Muoversi oltre i confini significa trovare nuove opportunità di lavoro, raggiungere altri pubblici, promuovere e scambiare beni e servizi senza limiti geografici. Il tema è arrivato per la prima volta sui tavoli di Bruxelles con il Work Plan for Culture (2007-2013) come uno stimolo alla circolazione transnazionale di prodotti culturali e artistici. Alla fine del 2007, il Parlamento Europeo ha approvato anche un bilancio supplementare di 1,5 milioni di euro destinato allo studio dell'argomento e all'attivazione di progetti pilota, che potessero incoraggiare lo scambio di esperienze delle organizzazioni e delle reti già esistenti.

In questo ambito sono stati finanziati quattro progetti: SPACE, e.mobility, Changing Room e PRACTICS. Dal 2008 iniziano a essere anche pubblicati i primi studi, tra i principali ricordiamo “Mobility Matters” (2008), commissionato all'Istituto ERICarts(Istituto europeo per la ricerca culturale comparata), e “Feasibility study for a European wide system of information on the different legal, regulatory, procedural and financial aspects to mobility in the cultural sector“(2009).
Nell'ultimo decennio, tuttavia, le priorità del settore culturale relativamente al tema sono molto cambiate sia per le difficoltà nella valutazione degli impatti della mobilità sulla carriera dei professionisti della cultura, sia per l'emergenza umanitaria che il mondo sta affrontando.

Come si legge nel Work plan for Culture (2015-2018), le azioni più recenti in materia si sono focalizzate soprattutto sul potere della mobilità come strumento nel superamento delle disuguaglianze culturali. Da un punto di vista operativo anche Europa Creativa (2014-2020) ha dimostrato attenzione al tema, sempre inteso in un’ottica di coesione sociale, finanziando in particolare modo progetti di cooperazione transnazionale e piattaforme europee di lavoro.

È interessante notare come, invece, recentemente ci sia stata una rinnovata attenzione all'importanza della mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura, in particolare di quelli più giovani ed emergenti. Dario Franceschini, ex Ministro della Cultura italiano, sostenuto dai governi francesi e tedeschi, ha chiesto pubblicamente all'Europa di intervenire a supporto di una maggiore mobilità dei giovani professionisti del settore, richiamando in una certa misura la proposta del presidente francese, Emmanuel Macron, di un Erasmus per la cultura. Questa ritrovata attenzione emerge anche dai nuovi programmi di lavoro europei. Il Work Plan for Culture (2019-2021) sottolinea come la mobilità abbia un ruolo fondamentale nel miglioramento delle relazioni culturali tra stati, ma sia anche un fattore chiave dello sviluppo e del benessere economico del sistema europea. Il Programma Europa Creativa (2021-2027) contemplerà, quindi, non solo strumenti specifici di supporto agli artisti, ma anche studi e progetti speciali per affrontare i problemi legati alla frammentazione degli schemi nazionali, del divario tra artisti emergenti ed established e per superare le differenze basate sulle diverse qualifiche scolastiche.
Queste sono le premesse che hanno portato alla pubblicazione della nuova call for tender “Mobility Scheme for Artist and Culture Professionals”, che servirà proprio a costruire un nuovo programma d'intervento europeo sul tema da applicare dopo il 2021.
Il primo compito di chi si aggiudicherà la gara sarà analizzare quello che è stato fatto a livello europeo, soprattutto dal Metodo Aperto di Coordinamento dell'Agenda Europea (OMC), al fine di mappare le attuali opportunità di finanziamento locali, nazionali ed europee. La fase di analisi non dovrà avere un valore superiore al 10% del budget totale. Il secondo momento, nonché quello più importante e che peserà per l'85% sul budget stabilito, corrisponde alla fase di test, ovvero alla sperimentazione di nuovi modelli di mobilità. Durante questo periodo i tenderer dovranno organizzare e amministrare dei programmi di scambio per almeno 500 partecipanti. Un altro importante obiettivo di questa fase è la creazione di una piattaforma digitale, che possa fungere da collettore di informazioni e opportunità, oltre che come portale dove raccogliere dati sulla mobilità nel settore culturale e creativo. L'ultima fase, che non dovrà impiegare più del il 5% del budget totale, riguarda la raccolta e la disseminazione dei dati con cui si cercherà di influenzare le politiche culturali e dialogare con la Commissione e il Parlamento per preparare il nuovo programma di mobilità per artisti e professionisti della cultura in vigore dopo il 2021.
L'azione, della durata massima di 14 mesi, è rivolta sia agli stati membri che alle nazioni che partecipano al programma Europa Creativa e fa riferimento ai seguenti settori: arti visive e performative, musica, letteratura e architettura. Il contratto sarà assegnato alla proposta che meglio saprà affrontare il tema, sia da un punto di vista amministrativo che di progettazione politica, e che presenterà il budget più conveniente; per avere un'indicazione, la cifra ottimale è compresa tra i 144.000 e i 260.000 euro.
Per maggiori informazioni o quesiti tecnici è possibile consultare l'apposita piattaforma online.

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