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La «Cabra» di Basquiat acquistata dal Guggenheim di Abu Dhabi

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musei e biennali

La «Cabra» di Basquiat acquistata dal Guggenheim di Abu Dhabi

Jean-Michel Basquiat, «Cabra» 1981-82, acrilico e olio su tela 153 x 153 cm
Jean-Michel Basquiat, «Cabra» 1981-82, acrilico e olio su tela 153 x 153 cm

Svelato il mistero della “Cabra” di Jean Michel Basquiat di Yoko Ono: appartiene alla collezione del Guggenheim di Abu Dhabi, il museo nel deserto che la Fondazione Solomon Guggenheim costruirà nella capitale degli Emirati su disegno di Frank Gehry. L'acquirente che il 16 novembre 2017 ha pagato 11 milioni dollari, dalla stima 9-12 milioni, per il grande dipinto dell’artista americano nel 1981-82, offerto dalla vedova di John Lennon all'asta daSotheby's, era rimasto segreto. L'artista di “Cabra” dedicò a Muhammed Ali con un gioco di parole - in spagnolo il titolo significa, oltre che 'capra', anche 'il più grande di tutti' - nel dopo-asta ora fa parte di un grande museo che ha deciso di prestarlo Louvre di Abu Dhabi che lo ha esposto nei giorni scorsi con l'indicazione a fianco del suo proprietario.

La costruzione del Guggenheim di Abu Dhabi, segnata da polemiche su violazioni dei diritti umani nel cantiere, è stata sospesa nel 2011 e a tutt'oggi non c'è una data per la fine dei lavori. Il Louvre di Abu Dhabi ha, invece, appena celebrato il suo primo anniversario con un record di oltre un milione di visitatori dal giorno dell'inaugurazione. Ma sulla joint venture tra il museo francese e il governo degli Emirati pesa una grossa incognita: il suo quadro più famoso, il Salvator Mundi attribuito a Leonardo pagato un record di 450 milioni di dollari l'anno scorso daChristie's, non è stato ancora esposto al pubblico e apparentemente non lo sarà per tutto il 2019. Questo almeno secondo il calendario delle mostre programmate il prossimo anno che è anche quello del cinquecentesimo anniversario dalla morte del maestro Da Vinci.

Dubbi sull'attribuzione e sul restauro del dipinto hanno fatto ombra al clamore internazionale che aveva accolto la notizia della vendita al prezzo più alto al mondo per un'opera d'arte. Ad aggiungere giallo al giallo, l'oligarca russo Dmitri Rybolovlev, che l'anno scorso aveva offerto il quadro da Christie's, la settimana scorsa è stato incriminato a Monaco per corruzione. L'inchiesta aperta dalle autorità del principato mira ad accertare se il collezionista cercò di influenzare la polizia monegasca nella sua disputa con Yves Bouvier, il gallerista svizzero che gli avrebbe fatto pagare un eccesso di un miliardo di dollari per l'acquisto nell'arco di dieci anni di 38 opere d'arte tra cui il Salvator Mundi.

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