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La Biennale di Kaunas al motto di After Leaving/Before Arriving

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Lituania

La Biennale di Kaunas al motto di After Leaving/Before Arriving

Balzata agli onori delle cronache il mese scorso grazie alla vittoria del Leone d'Oro alla58. Biennale di Venezia con la performance «Sun & Sea (Marina)» delle artiste RugilėBarzdžiukait, Vaiva Grainytėe Lina Lapelyt la Lituania si sta distinguendo per la vivacità della proposta culturale. Kaunas, che con appena 380mila abitanti è il principale centro industriale dello Stato, dal 1997 organizza una biennale che inaugura oggi la sua XII edizione, con la partecipazione di 30 artisti di diverse nazionalità. LaKauno Bienalé / Kaunas Biennial, membro dell'International Biennial Association e della Biennial Foundation, nel tempo si è affermata come la manifestazione d'arte contemporanea più popolare dei paesi baltici. La scorsa edizione, dal titolo «There and Not There. (Im)possibility of a Monument», è stata visitata da 60mila persone. Dal 2017, la Biennale è capofila del progettoMagic Carpets sostenuto da Europa Creativa, che unisce 13 organizzazioni di altrettanti paesi dell'Unione Europea (tra cui, ad esempio: Latitudo Srl & Qwatz platform for contemporary art, Roma; Prague Biennale; The Biennial of Young Artists, Bucarest; EVA International - Ireland's Biennial Festival of Contemporary Art, Limerick; Ideias Emergentes: CONTEXTILE biennial, Porto;Folkestone Fringe), con l'obiettivo di creare una piattaforma di organizzazioni atta a potenziare la visibilità degli artisti europei emergenti. Come per ogni passata edizione, anche questa è stata interamente ri-progettata: a mutare non sono solo il concept, i curatori e gli artisti, ma anche la struttura, i termini di partecipazione e i luoghi. E sotto la direzione esecutiva di Kotryna Žemaitytė – lituana, classe 1990 – si confermano alcune tendenze già emerse in occasione dell'analisi del Padiglione Lituania a questa Biennale di Venezia: un team curatoriale e organizzativo a prevalenza femminile, under 40, selezionato attraverso open-call.

Un team curatoriale mid career
Il team curatoriale è “mid career”, oltre che sotto i 40 anni. Selezionati la scorsa estate attraverso un bando pubblico da una commissione presieduta da Lewis Biggs, fondatore e direttore della Biennale di Liverpool, nonché curatore indipendente e chairman dell'Institute for Public Art, i cinque curatori – Elisabeth Del Prete (Italia / Regno Unito), Daniel Milnes (Regno Unito / Germania), Lýdia Pribišová (Slovacchia), Neringa Stoškutė (Lituania) e Alessandra Troncone (Italia) – hanno lavorato a stretto contatto, condividendo la selezione degli artisti e le nuove produzioni. Durante l'anno, il gruppo si è riunito a Kaunas quattro volte, per un totale di quattro settimane di lavoro intensivo. La curatrice italiana, Alessandra Troncone, ci racconta: “è stato un processo molto interessante, che credo abbia arricchito tutti noi per lo scambio che si è attivato all'interno del team e con tutti gli artisti invitati. Pur essendo la maggior parte di noi 'stranieri' in questa città, abbiamo deciso di partire da Kaunas e di lavorare sulla relazione tra opere e siti della Biennale, suggerendo un percorso all'interno della città che si sposa con l'idea stessa di viaggio, in linea con il tema principale di questa edizione della Biennale di Kaunas”.

Concept, luoghi ed economie della Biennale
La Kauno Bienalé conta su un budget di 120mila € erogati dal Lithianian Council for Culture e 34.650 € dalla Kaunas Municipality. L'intero progetto Magic Carpets, di cui la Biennale è parte, è finanziato per un totale di 500mila € dalla piattaforma Creative Europe. Non vi sono sponsor e mecenati privati, ma esclusivamente partner.

Le sedi di questa XII edizione comprendono la Stazione Ferroviaria, la Kaunas Picture Gallerye il percorso che le collega, inclusi il Ramybės (Serenity) Park, i passaggi sotterranei e altri luoghi nello spazio pubblico. Rientrano inoltre nel circuito espositivo e nel programma di performance il Vytautas the Great War Museum, ilM. K. Čiurlionis National Museum of Art e laKaunas Artists' House. Qui, i 30 artisti che prendono parte alla mostra sono stati chiamati a rispondere al motto «After Leaving / Before Arriving», titolo di questa edizione, che esplora il viaggio come metafora nel contesto di sviluppo di un'identità culturale di una città dal passato complesso, transitata politicamente da un regime all'altro, dall'occupazione sovietica, poi nazista e nuovamente sovietica, divenuta indipendente nel 1990 e parte dell'Unione Europea nel 2004. La Biennale “mira ad esaminare i concetti di disorientamento, passaggio, transizione, ri-orientamento e riparazione nel contesto dell'esperienza individuale e di strutture intergenerazionali, intrecciandosi con le realtà socio-politiche specifiche nel processo di costruzione dell'identità nazionale nell'Est Europa, dove nuove alleanze europee si generano dai legami dei regimi passati”.

30 artisti: 10 nuove produzioni, 4 italiani
Sono sette gli artisti lituani invitati, di cui cinque hanno ricevuto la commissione di nuove produzioni: Inga Galinytė (1988), che lavora principalmente con la performance; Laura Kaminskaitė (1984) con un'opera testuale che riflette sulla natura precaria dell'esistenza contemporanea; Arturas Morozovas (1984), fotografo e fotogiornalista di tematiche politiche e sociali, che per la Biennale ha documentato la vita delle persone che vivono e lavorano in corrispondenza dei binari lungo la rete ferroviaria lituana; Robertas Narkus (1983), che ha realizzato una struttura simile a un gazebo utilizzando le luci delle piste di atterraggio degli aeroporti; Andrej Polukord (1990), che riflette sul confine tra spazio pubblico e spazio privato, intervenendo in uno spazio commerciale all'interno della stazione degli autobus. Altre cinque nuove produzioni sono state commissionate a Jasmina Cibic (Slovenia, 1979), Johanna Diehl (Germania, 1977), Christian Jankowski (Germania, 1968), Tamu Nkiwane (Regno Unito, 1990), Mykola Ridnyi (Ucraina, 1985). Ogni nuova produzione è stata prodotta dalla Biennale e solo in alcuni casi grazie all'aiuto di grant esterni a sostegno dei singoli artisti. Nessuna galleria commerciale ha contribuito economicamente alle produzioni.
Nella lista degli artisti partecipanti, anche gli italiani Laura Grisi (P420, opere fotografiche, su carta e sculture: da 20mila a 200mila €), l'italo-britannica Céline Condorelli (Galeria Vera Cortes), Alberto Garutti (Galleria Canepaneri, Massimo Minini, Magazzino Arte Moderna, Buchmann; quotazioni da 10mila a 100mila €) e Francesca Grilli (Galleria Umberto Di Marino, incisioni da 700 a 1.5mila €; matrici di rame: da 1.500 a 5mila €; sculture: da 2.5000 a 8mila €; video: da 3mila a 5mila €; performance: da 10mila a 20mila €), questi ultimi due presenti con opere già esistenti ma ripensate appositamente per il contesto di Kaunas.
Un'occasione, dunque, di lettura della città che nel 2022 sarà Capitale Europea della Cultura, con gli occhi di artisti locali e internazionali: “Partendo dall'idea che l'arte è uno dei possibili strumenti per capire il mondo che ci circonda – dice Kotryna Žemaitytė – la Kauno Bienalé invita i suoi visitatori a scoprire la città, i suoi luoghi e la sua storia”.

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