Baloise Art Prize, istituito dall'omonimo gruppo assicurativo svizzero, ha nominato vincitrici della 21ª edizione l'italiana Giulia Cenci e la cinese Xinyi Cheng. Dedicato ad artisti emergenti scelti tra le proposte delle gallerie presenti ad Art Basel nella sezione Statements, il premio prevede un riconoscimento in denaro (alle due artiste andranno 30mila franchi svizzeri ciascuna) e l'acquisizione da parte del gruppo Baloise di alcune opere che saranno donate a due importanti musei europei, la Nationalgalerie - Staatliche Museen zu Berlin e il MUDAM, Lussemburgo. In totale il sostegno finanziario all'arte del Gruppo Baloise ammonta a circa 250.000 franchi svizzeri all'anno. Quest'anno la giuria era composta da Marie-Noëlle Farcy, curatore/capo della collezione, MUDAM, Lussemburgo; Gabriele Knapstein, Hamburger Bahnhof - Museum für Gegenwart, Berlino; Harald Falckenberg,Sammlung Falckenberg, Amburgo; Lionel Bovier, direttore delMusée d'art moderne et contemporain(MAMCO), Ginevra e Martin Schwander, Fine Art Advisor del gruppo Baloise, presidente della giuria.
Giulia Cenci, (1988, vive e lavora ad Amsterdam) lavora dal 2013 conSpazioA galleria di Pistoia (prezzi da 7-15.000 euro) e in Italia è presente in diverse collezioni private e tra queste nella “Collezione Nunzia e Vittorio Gaddi”. A fine 2017 Vittorio Gaddi, in un'intervista ad ArtEconomy24 sul tema della scultura contemporanea, dichiarava di aver visto; . Le sculture che l'artista realizza combinano elementi trovati con altri materiali (metallo, gomma, resina, ceramica) e invadono lo spazio dove sono esposte.
La cinese Xinyi Cheng (1989, vive a Parigi) fa parte della scuderia della galleria parigina Balice Hertlingcon la quale lavora da tre anni (i prezzi presentano un range compreso tra 10-30mila euro). I dipinti di Cheng sono figure
maschili nude con folti capelli ritratti in ambienti indefiniti dai colori irrealistici, ma espressivi. Recentemente, prima
di Art Basel, una grande tela è entrata a far parte della Collezione De Iorio.
Nomura Holding. In questi giorni è stato assegnato anche un altro premio il Nomura Emerging Artist Awards, preludio all'importante Nomura Art Award del valore di 1.000.000 di dollari, che sarà comunicato in ottobre. Gli artisti premiati sono stati Cameron Rowland (1988, vive a New York) e Cheng Ran (1981, vive a Hangzhou, in Cina). Cheng Ran, con i suoi video affronta i problemi della condizione umana. Nel 2016 ha avuto la sua prima importante mostra personale al di fuori della Cina “Cheng Ran: Diary of a Madman” nella Lobby Gallery del New Museum di New York dopo una residenza di tre mesi.
In esposizione il lavoro «In Course of the Miraculous» (2015) un video di 8 ore circa che immagina le storie di tre misteriose
sparizioni. Tra queste, l'alpinista britannico George Mallory, scomparso durante la scalata dell'Everest nel 1924, l'artista Bas Jan Ader, scomparso durante il suo viaggio attraverso l'Atlantico nel 1975 in occasione di una performance intitolata appunto «In
Search of the Miraculous», e il peschereccio cinese Lu Rong Yu no. 2682, che nel 2011 è tornato a terra dopo otto mesi con
solo un terzo dell'equipaggio ancora vivo. Con una narrazione ispirata alle favole e alla letteratura mitica, Cheng reinterpreta
il titolo dell'opera finale di Ader, riflettendo così sulla sua paradossale ricerca di parti inspiegabili o inimmaginabili
della storia.
Cameron Rowland, nato nel 1988 a Philadelphia, artista concettuale, realizza opere che affrontano temi come l'ingiustizia
economica e razziale. Ha esposto al Museum of Contemporary Art di Los Angelese alla Biennale di San Paolo. Le sculture di Rowland assumono tipicamente la forma di oggetti pronti all'uso che mettono a nudo varie storie, spesso sotto
forma di lunghi testi che sono inclusi nei titoli delle sue opere. La sua prossima mostra personale si terrà all'Institute of Contemporary Artsdi Londra nel 2020.
I vincitori sono stati scelti da una giuria internazionale, la stessa che deciderà il vincitori del premio da un milione di
dollari, composta da Kathy Halbreich, direttore dellaRobert Rauschenberg Foundation; Yuko Hasegawa del Museum of Contemporary Art di Tokyo; Sir Nicholas Serota, direttore emerito della Tate, che ora presiede l'Arts Council England; Allan Schwartzman, presidente della Fine Arts Division di Sotheby's; Doryun Chong, vice direttore e curatore capo diM+; Max Hollein, direttore delMetropolitan Museum of Art. Faceva parte della giuria anche il curatore e critico Okwui Enwezorzor, recentemente scomparso.
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