Procede a buon ritmo la concessione dei fari da parte di agenzia del Demanio e ministero della Difesa. Dopo un primo bando di 11 fari che hanno fatto il pieno di richieste e sono stati aggiudicati a gennaio 2016, sono stati ora assegnati altri 20 tra fari, torri ed edifici costieri che vengono dati in concessione per un periodo fino a 50 anni, in base a una selezione nella quale largo spazio ha il progetto ideato per la riqualificazione dell'immobile.
È così che imprese locali e nazionali, imprenditori esteri e aziende di settore si sono aggiudicati 15 strutture per i prossimi 50 anni per un valore complessivo di 11 milioni di euro. Un valore certamente esiguo, ma lo Stato incasserà oltre 420mila euro di canoni annui che, in considerazione della differente durata delle concessioni, ammonterà a quasi 8 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento. La ricaduta economica complessiva sarà di quasi 40 milioni di euro con un conseguente risvolto occupazionale diretto di almeno 200 operatori.
In autunno arriverà il terzo bando per portare avanti il progetto Valore Paese fari che punta alla promozione di una rete nazionale dedicata a una forma di turismo sostenibile, legata alla cultura del mare e dell'ambiente mediterraneo. Di pari passo con il progetto dei cammini e percorsi lanciato a inizio di maggio.
Il portafoglio immobiliare
Tra le strutture gestite dall'agenzia del Demanio che fanno parte del pacchetto messo sul mercato ci sono il Faro Spignon, nell'isola di Spignon a Venezia, che è̀ stato attribuito alla società tedesca Floatel, già̀ aggiudicataria di due immobili nella prima edizione del progetto, che trasformerà̀ il piccolo faro in un'oasi di evasione sul modello di rifugio nel faro. Il Faro del Po di Goro, in provincia di Ferrara, diventerà̀ un hotel-ristorante raggiungibile anche dalla laguna, mentre in Puglia il Convento di S. Domenico Maggiore Monteoliveto, a Taranto, sarà̀ trasformato dalla Dea Gest in uno “style hotel”. Sempre nel Salento la Torre Castelluccia Bosco Caggioni a Pulsano diventerà la sede di un museo con spazi per la didattica e l'intrattenimento. In Sicilia il Faro di Capo Zafferano, a Santa Flavia, diventerà una struttura multifunzionale con una bottega del gusto, un ristorante, tre suite e un museo del mare. Il Padiglione Punta del Pero a Siracusa, grazie agli interventi del Circolo Velico Magister, diventerà un luogo per conoscere la storia e le eccellenze locali del porto grande di Siracusa, mentre la Servizi Italia Soc. Coop. renderà lo Stand Florio a Palermo uno spazio per incontri, mostre temporanee, concerti all'aperto e cooking area.
Altri fari del pacchetto fanno capo alla Difesa. Si tratta del Faro Formiche, nell'isolotto di Formica Grande che è stato attribuito a Sea Turtles Friends che lo renderà un luogo di accoglienza e ristorazione. Per il resto la formula hotel risulta la più gettonata, con formule di charme e innovative. Un nuovo hotel sorgerà a Ponza nel Faro della Guardia, mentre In Toscana il Faro di Punta Polveraia a Marciana nell'Isola d'Elba si converte alla ristorazione. Ancora un albergo nascerà in Sicilia nell'isola di Marettimo all'indirizzo del Faro Punta Libeccio e un altro ancora nel Faro di Punta Spadillo a Pantelleria, che si trasformerà in “fishing lodge” con 6 camere e 2 suite. Sul versante orientale dell'isola il Faro di Capo Mulini ad Acireale, il Faro di Capo Milazzo e il Faro di Capo Faro a S. Maria di Salina nell'Isola di Salina diventano piccoli hotel di charme, i primi due con rispettivamente sei e cinque suite esclusive.
© Riproduzione riservata