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I DATI DEL SECONDO TRIMESTRE

L’Agenzia delle Entrate: «Rallenta il mercato della casa»

(Fotolia)
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Il mercato degli immobili residenziale prende una pausa. Da aprile a giugno 2017, infatti, gli italiani hanno comprato meno abitazioni. Hanno scelto in molti casi di restare nella casa che già abitano e rimandare il cambiamento e hanno scelto di non investire – o investire meno - in seconde case, in città, al mare o in montagna. Secondo i dati dell'Osservatorio immobiliare dell'agenzia delle Entrate appena resi noti le transazioni nel secondo trimestre 2017 sono salite solo del 3,8% con scambi pari a 145.529 unità (140.148 sono state le unità scambiate da aprile a giugno 2016).

In termini di superficie, nel periodo analizzato, sono passati di mano 15,3 milioni di metri quadri. Non cambia, invece, la dimensione media dell'abitazione compravenduta, che resta di 105 mq, con dimensioni più ampie al nord. Il mercato residenziale subisce così una frenata dopo la corsa del 2016, quando nell'intero anno sono state vendute oltre 528mila case (+18,9% rispetto al 2015) e anche dopo il rialzo del primo trimestre 2017.

E questa volta i capoluoghi non corrono come è avvenuto spesso in passato. Nel periodo analizzato nei capoluoghi la crescita si è fermata sotto il 3% mentre nei comuni più piccoli si è registrato un maggior dinamismo. Questo divario dei tassi di crescita è particolarmente evidente nel Nord Est, dove il risultato per i capoluoghi è stato addirittura negativo, -2,1%, mentre i comuni minori sono cresciuti di oltre il 6%, il dato più elevato tra gli ambiti analizzati. Meno sensibili sono le differenze rilevate nelle altre aree e nelle isole, in controtendenza, il mercato nei capoluoghi cresce più che nei comuni minori, +1,6% rispetto a +0,5%.

Analizzando i dati per classi dimensionali delle abitazioni emerge una maggiore crescita per le unità con superficie inferiore ai 50 mq, +5,7%. Le abitazioni con superficie maggiore di 115 mq hanno invece ottenuto, su base nazionale, performance al di sotto della media del mercato. Secondo i dati Eurostat in Italia, quindi, a fronte di una ripresa delle quantità degli scambi e quindi delle abitazioni compravendute, si assiste a una stazionarietà dei prezzi nominali che aiuta la stessa ripresa degli scambi.

La regola per acquistare oggi è seguire la qualità, dell'immobile e della location, soprattutto se si tratta di un acquisto ai fini di investimento. Nelle diverse città, secondo gli esperti di mercato, ci sono zone calde e zone fredde. È nelle prime che il mercato è vivace, in genere zone centrali, ben servite, ambite dai giovani, dagli studenti e da chi viene in città per fare il turista per qualche giorno.

La frenata accomuna le otto maggiori città italiane per popolazione al resto del Paese. Nei grandi centri sono state vendute 26.849 unità (+ 4,4% sullo stesso periodo 2016).

Si è comprato soprattutto a Napoli (+13,6%), a Palermo (+8,3%) e Torino (+5,7%). E Roma e Milano? Hanno fatto segnare valori di poco superiori al 4% rispettivamente con 8.602 e 6.395 unità passate di mano. Unico dato negativo è quello di Bologna, dove con poco più di 1.500 compravendite, la flessione è stata del 4,3%. Se si guarda alle dimensioni a Milano il 18% del mercato è concentrato negli scambi di bilocali da 50 mq mentre a Palermo di comprano tagli grandi da oltre 115 metri quadri.

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