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Parte il terzo bando dei fari di Demanio e Difesa

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bando del demanio

Parte il terzo bando dei fari di Demanio e Difesa

Soggiornare in un faro per una vacanza o cenare in una antica torre affacciata sul mare realizzata nei secoli passati per difendere le coste italiane.
Tutto questo sarà possibile in 17 tra fari e gli edifici costieri che Demanio e Difesa hanno impacchettato per il terzo bando, quello relativo alle concessione per il 2017, nell’ambito del programma Valore Paese–Fari.
L’iniziativa è stata promossa per la prima volta nel 2015 dall’agenzia del Demanio e dal Ministero della Difesa per ridare vita a immobili in disuso secondo un modello di lighthouse accommodation.

Diciassette strutture nelle quali sono confluiti anche alcuni fari che nei due precedenti bandi (2015 e 2016) non hanno trovato pretendenti.
Il Demanio ha selezionato nove strutture concentrate in Veneto, Liguria, Marche, Puglia, Calabria e Sicilia. Si tratta di due isole della laguna veneta, l’isola di San Secondo e l’Ottagono Cà Roman. La prima ex monastero e la seconda inserita nel sistema di fortificazioni che la Repubblica di Venezia realizzò contro la minaccia turca, la cui edificazione risale alla metà del ‘400. Ci sono poi il Faro Semaforo Nuovo a Camogli, una delle location più suggestive del Parco Naturale Regionale di Portofino, quello denominato Colle dei Cappuccini ad Ancona (costruito nel 1860 e la cui prima pietra venne posata da Papa Pio IX) e ancora il faro di Riposto a Catania e Capo Santa Croce ad Augusta, entrambe in Sicilia, e poi le torri Monte Pucci a Peschici, una torre di avvistamento realizzata in muratura intorno al XVI secolo, la Torre d’Ayala a Taranto – già inserita nel bando del 2016 ma non aggiudicata - e ancora Torre Cupo a Corigliano calabro, costruita nel 1583 come punto d’avvistamento e di difesa costiera.

Tutti questi edifici verranno dati in concessione fino a 50 anni per realizzare attività di tipo turistico, attività ricettive e di ristorazione, ma anche percorsi ricreativi e didattici. Il periodo di 50 anni è considerato però un tempo che alcuni operatori – soprattutto le grandi catene alberghiere internazionali e gli investitori esteri- continuano a ritenere breve per poter pensare a una riqualificazione in termini per esempio di hotel.

Per gli immobili della Difesa i tempi sono ancora più stretti, visto che è stata pensata una concessione fino a 19 anni.La Difesa ha selezionato otto immobili, tutti fari in questo caso concentrati al sud. Unico faro in centro Italia è quello di Punta di Lividonia a Porto Santo Stefano in Toscana, gli altri sono i fari di Punta Stilo, Punta Alice e Capo Rizzuto, faro già contenuto nei bandi del 2015 e del 2016, e quattro fari siciliani: Dromo Caderini a Siracusa – all’interno di una riserva naturale -, Punta Marsala a Favignana, Capo d’Orlando a Messina e Punta Omo morto a Ustica.
Sono 24 le strutture assegnate con i due bandi precedenti. L’iniziativa tenta di promuovere così anche la nascita di una mappa delle riconversioni lungo tutta la penisola e questa volta appositamente sono state coinvolte regioni, come la Liguria e le Marche, che non lo erano state in precedenza.

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