Alle principali associazioni degli agenti immobiliari non è piaciuta l’iniziativa del Notariato di lanciare (il debutto ufficiale è stato lo scorso 4 aprile) un portale dedicato alle vendite immobiliari che contenga esclusivanente immobili con il”bollino” dei notai, cioè sottoposti preventivamente alle verifiche catastali e di regolarità che in genere vengono invece eseguite solo prima dell’atto di compravendita.
La Consulta interassociativa nazionale dell’intermediazione, composta dalle associazioni rappresentative degli agenti immobiliari italiani Fimaa, Fiap e Anama, infatti, «contesta apertamente – si legge in una nota – quanto riportato nei comunicati stampa per il lancio del portale “avvisi Notarili” da parte dei notai italiani». «Il notaio è un pubblico ufficiale garante dei trasferimenti immobiliari. Leggere che sul loro portale gli immobili presenti sono verificati e certificati è un messaggio fuorviante – affermano in una dichiarazione congiunta i tre presidenti Santino Taverna, Gian Battista Baccarini e Paolo Bellini –. Per la verifica servono altre figure professionali. Il notaio nella legislazione italiana non verifica l’immobile, ma certifica quanto dichiarato dalle parti o, in questo caso, dai professionisti incaricati (a spese delle parti) ad eseguire le verifiche. Nella sezione riservata ai privati viene poi dichiarato che le parti sono più sicure grazie al bollino blu di certificazione, insinuando che ad oggi le compravendite non sarebbero sicure. Se bastasse una verifica e un bollino blu per compravendere in tranquillità, allora il ruolo fin qui svolto dal Notariato risulterebbe superfluo e, seguendo questo pensiero, sarebbe da ritenersi corretta la battaglia di chi intendeva permettere anche ad altre figure professionali la possibilità di autenticare le sottoscrizioni ai contratti, ai fini di consentire la trascrizione in Conservatoria degli atti relativi al trasferimento di beni immobili».
I notai siano liberi di interpretare il loro ruolo come meglio credono – continua la nota – ma lo facciano senza svilire le altre categorie che operano nel libero mercato e, soprattutto, senza inviare messaggi fuorvianti e ambigui ai consumatori. «Nel tipico stile italico, anziché creare economia di condivisione e fare rete per uscire dalla crisi che attanaglia il settore, il Notariato sceglie soluzioni protezionistiche a scapito di altri soggetti della filiera. La Consulta Interassociativa auspica, invece, l’apertura immediata di un Tavolo di Lavoro che veda partecipi tutte le professionalità che operano nel comparto immobiliare».
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