
La quercia rossa americana. Il castagno. Una sperimentazione di 9mila scandole (tegole di legno, ndr) per un tetto mai costruito prima. Il bamboo, come possibile e futura risorsa per costruire strutture temporanee, ma anche vere e proprie abitazioni. Perché c’è chi lo paragona (per resistenza) all’acciaio.
Punta sullinnovazione dei materiali e sul legno la 16esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, che apre ufficialmente le sue porte al pubblico oggi 26 maggio (fino al 25 novembre 2018).
Sperimentazione in bamboo
Tanto lo spazio alla sperimentazione. A partire da Bamboo stalactite, la grande vela costruita con una fitta trama di pali in arrivo direttamente dal Sud del Vietnam, che sarà il simbolo degli spazi dell’Arsenale. La struttura, che porta la firma di Vtn Architects (del famoso progettista vietnamita Vo Trong), è stata realizzata da artigiani arrivati per l’occasione direttamente dal Paese asiatico, che hanno lavorato sotto il coordinamento (per gli aspetti statici) dello studio di ingegneria Ergodomus di Pergine Valsugana, specializzato nelle strutture in legno e diretto da Franco Piva. Alta sei metri, la costruzione si estende in 27 metri per 12 metri: la struttura poggia, grazie a una serie di colonne, su alcuni supporti in acciaio e cemento ed è costruita senza l’impiego di chiodi, ma grazie a un peculiare sistema di legatura tradizionale, che coniuga l'impiego di corde e fermi in bamboo. Ancora lontana dall'essere una vera casa per il mercato italiano (dove peraltro lo scoglio è anche normativo) e già una realtà per l'Asia, impiegata in edifici e infrastrutture. Dopo la Biennale sarà comunque disponibile anche nel nostro Paese.
Quercia rossa e fibra di vetro
Nell’ambito della Mostra Freespace a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara - le curatrici di questa edizione della kermesse - è stata creata anche Weaving Architecture, installazione di Benedetta Tagliabue-Miralles Tagliabue Embt. Il materiale utilizzato è la quercia rossa americana e la fibra del vetro: l’opera, sviluppata grazie al sostegno dell’American Hardwood Export Council (Ahec), si inserisce in un “viaggio” professionale intrapreso dalla progettista da un paio di anni per esplorare il potenziale delle specie latifoglia americane. La quercia rossa, secondo gli esportatori che la propongono in Europa, ha un’impronta di carbonio minima per via delle modalità con cui si riproduce ed è dunque sostenibile, nonostante il trasporto.
Vatican Chapels in legno
Il legno è anche uno dei materiali impiegati - fra le diverse sperimentazioni - nel Padiglione Vatican Chapels, curato dal professor Francesco Dal Co per la Santa Sede: uno spazio espositivo e 10 Cappelle, tappe di riflessione immerse nel grande parco dell'isola di San Giorgio, esteso per più di un ettaro e mezzo e circondato dalla Laguna. LignoAlp, azienda nota per la produzione e ingegnerizzazione di strutture in legno con elevati standard qualitativi, marchio della società Damiani-Holz&&Co, con sede a Bressanone, Bolzano, ha sviluppato la cappella del designer-architetto visionario giapponese Teronobu Fujimori, autore di innovative soluzioni architettoniche in cui il legno e la natura sono i protagonisti assoluti. Un progetto solo all’apparenza semplice: altissima l’ingegnerizzazione, nell’esigenza di assoluto dialogo fra costruito e contesto.
Sostenibilità e foreste casentinesi
Legno, infine, protagonista negli spazi di Mario Cucinella, all’interno del viaggio compito da Arcipelago Italia per il Padiglione Italia. Sia nella parte di riflessione scientifica sui progetti per il rilancio del Paese che in quella delle opere (una settantina) selezionate nel viaggio compiuto attraverso l'Italia alla ricerca di casi innovativi. Uno dei temi posti come driver per il futuro e luoghi simbolo (su cui ha lavorato un comitato scientifico composto dagli studi AM3 Architettura, BDR Bureau, Diverserighe Studio, Gravalos Di Monte Arquitectos, Modus Architects, Solinas Serra Architetti) è la scommessa sull'uso migliore delle foreste e della risorsa legno, a partire dalle foreste casentinesi, polmone dell'Appennino centrale. Sul tema specifico, è stata chiesta una consulenza a Matteo Marsilio, responsabile di DomusGaia, azienda che tanto si è distinta proprio nel guidare il riposizionamento di un'altra filiera del legno (cioè quella friulana), al centro della ricostruzione post-sisma.
Per ciò che riguarda, invece, i progetti e solo per fare qualche esempio.Nella selezione Alpi occidentali, sfila fra gli altri la riqualificazione del borgo di Paraloup nel cuneese (a Rittana): un progetto di Daniele Regis, Valeria Cottino, Dario Castellino e Giovanni Barberis, che ha qualche anno di vita alle spalle e che, fra gli elementi distintivi, ha proprio quello di aver impiegato nella ricostruzione delle baite preesistenti una struttura in legno locale di castagno.
Così come è in legno la baracca contemporanea sviluppata a Garessio, al confine fra il territorio piemontese e ligure, dei giovani progettisti di Officina82, Fabio Revetria e Lara Sappa, che rilegge i caratteri dell'architettura tradizionale del territorio.
Dalla Scandinavia a Venezia
Punta tutte le sue carte sul legno anche il padiglione Asplund, degli architetti Francesco Magnani e Traudy Pelzel, costruito dall'azienda Alpi della provincia di Forlì, specializzata nella produzione di superfici decorative in legno composto. L'edificio, dalla caratteristica forma a prisma, è ispirato al lessico delle tradizionali costruzioni in legno scandinave, le Stavkirken. Il materiale impiegato rappresenta una prima assoluta: all’esterno, sono montate 9mila scandole in legno mentre l’interno è totalmente rivestito in legno ALPI Xilo 2.0 Striped White, prodotto che vede la collaborazione come direttore artistico di Piero Lissoni. L'ambiente che emerge è soffice e intimo.
Legno anche a Forte Marghera, dove per il terzo anno consecutivo è installato uno dei padiglioni della Biennale Architettura 2018: anche qui l'installazione creata da Sami Rintala e Dagur Eggertsson è una struttura in legno (la “corte del forte”). Eretta vicino all'acqua, disegna un cortile circondato da una passerella coperta, con un palco, un bar, spazi dove sedersi all'ombra.
Ricostruzione post sisma
Nelle zone colpita dal sisma dell'Italia centrale, protagonista è il rivestimento in legno, integrato con un tetto verde - proprio per esaltare un messaggio di rinascita per il territorio - del pluripremiato centro di aggregazione sociale per giovani e anziani a Poggio Picenze (Aq), firmato Burnazzi Feltrin Architetti. È in legno compensato (la prima costruzione in Italia, assemblata come un lego e prossima al taglio del nastro) la struttura del nuovo centro di accoglienza per il Comune di Accumoli, finanziato dalla Compagnia di SanPaolo e Acri e progettato dagli studenti del Politecnico di Torino insieme all'architetto Lorena Alessio. Il taglio del nastro per questo progetto è imminente: inaugura domenica 27 maggio.
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