Halldis allarga la sua attività e prende in gestione 169 nuove proprietà, arrivando a un portafoglio di più di 2mila case in 25 località italiane ed europee. La società si occupa di far fruttare
al meglio gli asset attraverso le locazioni – brevi ma non solo – per uso turistico o motivi di lavoro. Le nuove conduzioni
sono state acquisite per conto di sviluppatori privati o istituzionali come fondi e Sgr (Fabrica e Dea Capital) o banche
(Bnp Paribas e Biver Banca).
L’investimento di Halldis riguarda il layout, il design e la progettualità degli appartamenti per un totale stimato in 1 milione e 650mila euro.
«Sono già operativi – comunica la società – i 32 appartamenti di Avenue Michel-Ange, a due passi dal Consiglio dell'Unione
Europea a Bruxelles e i 18 di Foro Buonaparte a Milano, tra il Piccolo Teatro, piazza Cordusio e il Castello Sforzesco. Da
fine 2018 saranno disponibili le 18 proprietà di Palazzo Pitteri, in Piazza Unità d’Italia a Trieste, una delle più belle
del Belpaese. A Roma, invece, sono già operativi 15 appartamenti in zona Appia Nuova e da metà 2019 lo saranno anche 31 appartamenti
nei pressi di via Veneto».
Le nuove acquisizioni di Halldis riguardano anche le località di vacanza «con l’importante ingresso nel portfolio di un immobile
a Gressoney in fase di ristrutturazione che ospiterà 54 abitazioni, prenotabili da fine 2018».
Gli appartamenti gestiti rappresentano la somma di più competenze: commerciale, relazionale ma anche progettuale.
«Ampliare l’offerta – dice Alberto Melgrati, ceo Halldis – è un nostro obiettivo primario: siamo ancora in una condizione di surplus della domanda. Assecondiamo anche la richiesta dei proprietari che chiedono un modello industriale e professionale che abbini alla qualità del servizio, una distribuzione evoluta e nel nostro caso il valore aggiunto della italianità. I proprietari necessitano di un modello che vada oltre l'iniziativa del singolo titolare che fa da sé o le configurazioni di serviced apartment, con clientela corporate, spersonalizzanti e sempre più diffusi in particolare all'estero. Il nostro modello contribuisce anche a evitare lo spopolamento, oltre che a rilanciare il turismo, come nel caso di molti borghi alpini o storici che Halldis sta sviluppando».
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