Le case nuove sono poche per via dello stop subìto dai cantieri durante la lunga crisi. La qualità del patrimonio immobiliare
italiano è bassa e lo stock risale in media a 30-50 anni fa. I capitali degli italiani investiti nel mattone sono stati erosi
dalla caduta dei valori. Un panorama poco roseo che fotografa la realtà del mercato italiano. Dati che però pesano più sui
prezzi che sulle compravendite.
Il secondo trimestre del 2018 registra, secondo l'Osservatorio dell'agenzia delle Entrate, compravendite in crescita del 5,6%
(le transazioni erano cresciute del 4,3% nel trimestre precedente). Se il mercato crescerà a questo ritmo anche nel secondo
semestre dell'anno (tenuto conto però che c'è stata di mezzo l'estate, periodo in cui le vendite rallentano) arriverà a fine
2018 intorno alle 570mila compravendite (542.480 nel 2017). Senza bucare dunque il tetto delle 600mila unità vendute che rappresenta
per l'Italia un punto di equilibrio del mercato della casa.
Tra aprile e giugno di quest'anno si sono dunque vendute 153.693 case, in linea con la dinamica positiva che dura ormai da
oltre tre anni. Solo Milano registra vendite di case in crescita ininterrottamente dal terzo trimestre del 2013.
La crescita risulta ancora più marcata nei comuni minori, anche se con una differenza meno evidente rispetto al trimestre
precedente (+5,9%, contro il +5,1% dei capoluoghi di provincia). In tre macroaree invece (Nord Est, Sud e Isole) sono i capoluoghi
a crescere di più.
Il rapporto ricorda anche i dati Eurostat in termini di prezzi nominali delle abitazioni: nel primo trimestre 2018 i valori
delle case sono saliti del 4,5% nell'area euro. In Italia, al contrario, i valori sono scesi dello 0,4% (dato Istat).
Le otto principali città
Nei maggiori centri urbani italiani per popolazione la crescita decelera. Le vendite hanno riguardato in totale 27.520 unità
immobiliari. Il tasso medio si stabilizza intorno al +2,5%, in crescita rispetto al trimestre precedente (+0,7%) ma risulta
meno della metà sia di quello nazionale (+5,6%) sia di quello dei capoluoghi di Provincia (+5,1%).
Solo nelle capitale si sono vendute meno case rispetto allo stesso periodo di un anno fa (-0,8%), in miglioramento rispetto al -1,9% del primo trimestre 2018. Firenze e Genova mostrano rialzi del 4,7%, seguono Milano e Palermo (+4,4%), Torino (+4%).
Il rapporto “spacchetta” le vendite per classi dimensionali. Da questa analisi si evince che a Milano si è assistito a un
balzo degli acquisti di appartamenti piccolo (meno di 50 mq): +21,2% le transazioni rispetto a un anno prima. Tipologia che
invece a Roma si vende sempre meno (-5,6%). Per il resto in tutte le otto grandi città le variazioni più significative, in
positivo, hanno riguardato le case piccole (sotto i 50 mq) e quelle che superano i 145 metri. Nel primo caso con vendite salite
dell'8,8% e nel secondo del 5,6%.
Box e cantine
Con quasi 90.000 mila compravendite box e posti auto tornano a interessare gli italiani. Le vendite sono aumentate del 4,6%
rispetto all'analogo trimestre del 2017, con un tasso più che doppio rispetto al trimestre precedente. Il segmento dei depositi
pertinenziali, per lo più costituito da cantine e soffitte, si consolida (+8,6%), proseguendo nel trend degli ultimi trimestri,
nonostante un leggero rallentamento (+12,2% e +9,9%, rispettivamente, gli ultimi due tassi registrati). La crescita più rilevante
si è registrata nelle macroaree Nord Est, +23,3%, e Isole, +21,5%, mentre il centro ha nuovamente espresso la minor crescita
(+1,3%).
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