In Italia si contano 4.283 imprese che a vario titolo si possono ricondurre a residenze per anziani o studenti. Attività che sono aumentate del 5,9% nell’ultimo anno, di quasi il 48% negli ultimi cinque e di ben il 129% nell’ultimo decennio. E che danno lavoro a quasi 104mila persone, il 7,5% in più di un anno fa e il 113,5% in più di 10 anni fa. Dati che danno un’idea di quanto questo settore sia sempre più importante per l’economia italiana in generale e per l’immobiliare più in particolare.
Se si considerano i dati relativi al numero di sedi sul territorio (presumibilmente in larga parte corrispondenti alle strutture che ospitano le attività) il fenomeno risulta ancor più rilevante. Su un totale di 8.769 “localizzazioni” (+7,1% su base annua e +124% nel decennio) ben 7.834 riguardano residenze per anziani, in crescita del 55,8% rispetto al 2013 (somma delle categorie Ateco riguardanti le strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili). Sono 935 invece le localizzazioni destinate ai giovani (“ostelli della gioventù” e “alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero”) per una crescita del 28,4% in 5 anni.
Si tratta in sintesi del bilancio del settore delle residenze socioassistenziali e dello student housing a livello nazionale, a partire da una elaborazione pubblicata dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi, che fa il punto sulla Lombardia, evidenziando come il business «voli» in questa regione, prima in Italia per numero di addetti (104 mila, +7,5% in un anno e +114% in sette anni). Qui le imprese sono 496, +5% in un anno e +235% rispetto alle 148 di quasi dieci anni fa. Da notare come in Lombardia si inverta il trend delle due categorie rispetto al dato nazionale, con le residenze riconducibili alle esigenze di giovani e studenti in crescita del 110% nel quinquennio contro il +47% delle Rsa.
«Le nuove costruzioni sono sempre di maggiore qualità e rappresentano la capacità produttiva di un settore economico come l’edilizia – ha dichiarato Marco Dettori, membro di giunta della Cdc e presidente di Assimpredil Ance –. I residence per gli studenti universitari sono strutture molto importanti per far crescere l’attrattività nazionale e internazionale del nostro territorio. Per quanto riguarda la terza età ci sono infrastrutture con servizi avanzati in grado di offrire una migliore vivibilità».
«Il business immobiliare si specializza – ha aggiunto Beatrice Zanolini, consigliere della Cdc e segretario di Fimaa Milano Monza Brianza (Confcommercio Milano) – e va sempre più incontro ai bisogni sociali. Nel territorio milanese e lombardo, per la forte presenza universitaria il dato dei residence è particolarmente significativo».
In Lombardia, a livello provinciale, dopo Milano con 123 imprese e 6 mila addetti, ci sono Pavia (94 e 1.400) e Brescia (63 e 3 mila). Quasi 3mila addetti anche a Varese. In Italia per localizzazioni al primo posto c’è Roma a quota 630 (+102% in dieci anni), poi Palermo con 450 (+150%), Torino con 388 (+60%), Catania con 371 (+169%), Milano con 262 (+201%), Ravenna con 205 (+294%), Bologna con 196 (+11%).
In Italia il 41% delle imprese è al femminile, il 5% è condotto da stranieri, il 9% da giovani. In Lombardia le donne sono a quota 26%, gli stranieri al 4% e i giovani al 5%.
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