Un metro quadrato residenziale a Milano vale in media 5.078 euro, lo 0,7% in più rispetto a giugno e l’1,3% in più rispetto a un anno fa. La fotografia che conferma come il capoluogo lombardo abbia una marcia in più – sul fronte quotazioni ma non solo, rispetto al trend stagnante registrato nella gran parte del Paese – arriva dai dati diffusi dalla Camera di Commercio di Milano.
«In 49 zone i prezzi oggi sono più alti rispetto a un anno fa, in 12 uguali, in 9 in calo. Crescono di più in un anno le zone in prossimità delle stazioni, come Centrale, Cadorna, Lambrate, vicino alle Università
come Cattolica e Bovisa, alla Fiera, ma anche le zone dello shopping e dello svago di Buenos Aires, Porta Romana, Brera e
le centrali Cairoli e Cordusio. Ma – secondo la Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano
sul secondo semestre 2018 – cala Quarto Oggiaro, -10% in cinque anni e -7% in sei mesi».
Le zone est e ovest della città sono quelle che si valorizzano di più con circa il +2% in un anno, poi vengono centro e
sud con +1%, stabile la zona nord. Si va dai 9.925 euro al mq del centro storico (+1,3% in un anno) ai 5.077 del settore ovest (+1,8% in un anno); 4.500 del settore est (+2% in un anno); 4.101 del settore nord (+0,3%) e
3.850 nel settore sud (+1,2%).
Bene Cairoli, Cordusio, Brera, Buenos Aires e Centrale, Cadorna, Lambrate, zona Università Cattolica e Bovisa Politecnico, Porta Romana e Fiera. Nel centro trainano Cairoli e Cordusio e la zona dello svago e dell'arte intorno a Brera. Nel settore est trainano la crescita, col +5% e +4% la zona Lambrate con le infrastrutture di parco e stazione, Libia e Cirene intorno a Porta Romana. A ovest crescono di più le zone Leopardi, Boccaccio e Pagano, oltre le case attorno a piazza Cadorna (+3%), Fiera e Sempione, area di City Life e Inganni. A sud crescono del 3% le zone di Famagosta e Barona, il quartiere Sant'Ambrogio e Ortles-Cermenate. A nord traina Bovisa-Politecnico con +5%, la zona dello shopping di Buenos Aires e le aree intorno alla stazione Centrale con +4%.
Le zone top a livello di prezzi assoluti sono Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele, San Babila, Diaz-Duomo Scala con quotazioni attorno ai 12 mila euro al mq. Seguite da Parco-Castello, con quasi 11 mila euro al metro per gli appartamenti
nuovi in classe energetica A e B; poi o Brera, Cordusio e Cairoli con 10 mila; con 9 mila euro corso Venezia, Repubblica,
la zona dell'Università Cattolica. Circa 8 mila euro per Missori, largo Augusto, zona attoro a Cadorna con via Leopardi,
corso Garibaldi, via Solferino e poco meno per il parco delle due Basiliche e piazza Vetra.
Le zone più economiche sono invece Salomone, Trenno, Ronchetto, Quarto Oggiaro, Musocco con 2.600 ero al mq. Seguono Axum, Inganni, Gratosoglio, via Padova, Corvetto, Lambrate e Bruzzano, tutte con meno di 3 mila
euro al mq.
«Sono soprattutto alcune zone ad essere rilanciate, grazie a nuovi investimenti, tra costruzione e infrastrutture – ha dichiarato
Marco Dettori, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e presidente di Assimpredil Ance –. In molti casi i mercati esteri guardano a Milano come una opportunità di crescita per il loro business. Occorre proseguire
in questo rilancio dell’attrattività della città, come ad esempio con la candidatura di Milano alle Olimpiadi invernali».
«Sono poche le zone che registrano un calo in città e, in generale, i prezzi tengono meglio rispetto al passato – ha commentato
Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – Milano è in grado di rispondere alle esigenze di un mercato variegato e spesso settoriale come utenza (studentato, senior
living, mobilità del lavoro) offrendo situazioni abitative interessanti e adatte per una buona qualità della vita».
«Milano è tornata a registrare a fine 2018 circa 25mila compravendite – aggiunge Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza & Brianza – come avveniva negli anni pre-crisi: un fermento che lascia ben sperare per l’anno nuovo, al fine di generare, a livello
locale e nazionale, un effetto volàno».
Da questa edizione è cambiato il metodo di rilevazione: oltre al “consueto” contributo di Fimaa (Confcommercio Milano) hanno partecipato anche Assimpredil Milano (Confindustria), Fiaip, Anama (Confesercenti) ed Isivi (Valutatori Immobiliari). «Il confronto costruttivo tra tutti gli operatori della filiera permette di fare una fotografia del mercato fedele e capillare – riferisce Andrea Marietti, vice presidente della Commissione Prezzi Immobili della Camera di commercio – che diviene importante fonte di informazione per la Pa, le imprese e i privati».
Segnali di dinamicità anche nel comparto dell’acquisto e della locazione di uffici e negozi, spinti soprattutto dalla forte richiesta del settore food, benché con grandi differenze tra le tipologie proposte e le diverse zone della Città, pertanto ci si potrà trovare davanti a vetrine in periferia con affitti dai 40/80 €/mq/anno sino a quelle delle vie del centro con canoni da 650/1.600 €/mq/anno.
Crescono infine anche gli affitti. In centro crescono intorno al 10% monolocali e bilocali: da 800 a 1.100 euro al mese i primi, da 900 a 1.400 i secondi. Nella cerchia dei Bastioni e Circonvallazione crescono rispettivamente del 10% e del 13%.
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