Mentre il settore delle abitazioni continua a crescere, il valore del mercato immobiliare non residenziale registra una battuta d’arresto, dopo una fase positiva che durava dal 2014. Nel 2018 il valore di scambio di negozi, uffici e capannoni nel 2018 si attesta infatti di 15,6 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2017 (-0,4%). A livello di numero di compravendite a pesare sul dato negativo sono gli uffici (-3,7%), mentre sono in espansione negozi (+4,6%) e capannoni (+0,6%). Sono i dati salienti contenuti nel Rapporto sugli immobili non residenziali dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, elaborato in collaborazione con Assilea (Associazione italiana leasing).
«I negozi hanno perso il 20% dei valori dal 2008 ma anche per uffici e capannoni la quotazione è in discesa», ha detto il
coordinatore della redazione del rapporto
dell’Omi, Maurizio Festa, spiegando che ancora non sono stati recuperati i valori pre-crisi: 10 anni fa il mercato valeva
25 miliardi, ma nel 2012 si era dimezzato a 12.
Gli uffici
Dopo due anni di espansione, le compravendite degli uffici subiscono una battuta di arresto, facendo registrate 9.988 transazioni
(-3,7%). Il valore medio è stato pari a 1.366 euro al mq, in calo dell’1,1% sul 2017. Solo in Liguria e nel Lazio il valore
medio è cresciuto, segnando rispettivamente 2.025 €/mq e 1.963 €/mq. ma in alcune grandi città le compravendite sono cresciute
in modo marcato: a Venezia (+25,9%), a Verona (20,9%), a Catania (13,2%) e a Milano (12,7%). Il valore scambiato supera di
poco i 3 miliardi di euro.
I negozi
Il report conferma invece il trend espansivo per le compravendite di negozi registrato negli ultimi anni «anche se con tassi
rallentati». Nel 2018 ci sono stati quasi 30mila scambi (+4,6%), per un valore medio nazionale di 1.540 €/mq, in calo dell’1,7%
sull’anno prima. Tra le grandi città, i maggiori incrementi delle compravendite si sono registrate a Bologna (+31,2%), Catania
(+14,0%) e Palermo (+11,0%). Scambi in calo, invece, a Torino (-1,7%), Roma (-3,6%) e Genova (-11,9%). Il valore scambiato
è pari a 6 miliardi di euro circa.
I capannoni
Con 12.120 transazioni registrate nel 2018, il segmento dell’immobiliare produttivo si è mantenuto stabile rispetto al 2017
(+0,6%) con un andamento omogeneo a livello geografico. L’unica area in cui si è registrato un brusco decremento è quella
delle Isole, con -38%. «Un dato importante ma limitato – commenta in rapporto – per effetto delle ridotte dimensioni del relativo
mercato (meno del 4% del totale)». Il valore scambiato è di circa 6,5 miliardi di euro.
Il leasing
Dopo anni di contrazione, il leasing immobiliare non residenziale segna un +9% nei contratti e un +10% in valore nel 2018,
il più alto degli ultimi sei anni, con oltre 4,1 miliardi di stipulato. Secondo Assilea, il primo quadrimestre 2019 mostra
invece un dato lievemente positivo per il solo effetto del buon andamento degli immobili “da costruire” di importo superiore
ai 2,5 milioni di euro (i cosiddetti big ticket) e soprattutto di una ripresa nel mese di aprile. E, alla fine dello scorso
anno, del resto, le aspettative degli operatori erano orientate alla prudenza, se non negative
Nel 2018 la maggiore concentrazione dei contratti di leasing è in Lombardia (27%), Emilia Romagna (16%) e Veneto (14%), ma si registra una progressione a doppia cifra anche in Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia e Sicilia.
© Riproduzione riservata