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Le galline, gli uomini e l’universo

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Le galline, gli uomini e l’universo

Gru. Una gallina un po’ esotica si metteva in mezzo all’aia e nascondeva una zampa sotto l’ala reggendosi sull’altra. Stava lì ferma per delle ore sperando che qualcuno la scambiasse per una gru. Le compagne non la scambiarono per una gru. Le oche credevano che fosse zoppa e la guardavano con compatimento. Il tacchino le girò intorno a lungo e poi esclamò: «Guardate quant’è scema quella gru che finge di essere una gallina!».

Domenica. Tutte le galline del pollaio si riunirono e decisero che il loro giorno di festa non doveva più essere la domenica ma il venerdì, perché di venerdì non si mangia carne. La solita guastafeste saltò su a dire: «Però si mangiano le uova».

Firma. Una gallina analfabeta desiderava molto imparare a fare la sua firma. Quando finalmente trovò una gallina che sapeva leggere e scrivere disposta a insegnarle, si batté una zampa sulla fronte ed esclamò: «Non so come mi chiamo!».

Eco. Una gallina timida un giorno fece coccodè in mezzo a un prato in prossimità di una cava di tufo. Le rispose l’eco. La gallina fece coccodè un’altra volta e l’eco rispose di nuovo. La gallina credette di avere trovato un’amica timida come lei che le rispondeva ma non voleva farsi vedere. Ogni giorno andò in mezzo al prato a fare quattro chiacchiere alla sua amica timida come lei.

Buddha. Una gallina che si era convertita al buddismo disse che cercava il vuoto, l’assenza delle cose. Se fosse riuscita a realizzare che una volpe non è più una volpe o che un coniglio non è più un coniglio, diceva, avrebbe raggiunto l’illuminazione. Prima che potesse raggiungere l’illuminazione, un giorno mentre stava meditando sul margine del bosco arrivò la volpe e la mangiò. Una gallina vide le sue penne sparse, la riconobbe e disse: «Questa gallina non è più una gallina».

Universo. Una gallina pressapochista parlava sempre dell’universo, l’universo era il suo argomento preferito. Le altre galline andavano spesso a farle delle domande: «Quanto è grande?». La gallina pressapochista domandava: «È quasi infinito». Se le domandavano qual era l’età dell’universo lei rispondeva: «È quasi eterno».

Uovo. Tutte le galline del pollaio si riunirono per discutere del significato del proverbio «Meglio un uovo oggi che una gallina domani». Nonostante le lunghe discussioni non arrivarono a capo di nulla. Alla fine una gallina disse che c’era un errore di stampa e che il vero proverbio era «Meglio un uomo oggi che una gallina domani».

Quadrato. Quando vennero a sapere che la terra è rotonda come una palla e gira velocissima nello spazio, le galline incominciarono a preoccuparsi e furono prese da forti capogiri. Andavano per i prati barcollando come se fossero ubriache e si tenevano in piedi reggendosi l’una all’altra. La più furba propose di andare a cercare un posto più tranquillo e possibilmente quadrato.

Zoo. Due galline andarono al giardino zoologico e osservarono con curiosità tutti quegli strani animali dentro le gabbie. Alla fine si guardarono pensierose negli occhi e si domandarono perché mai non ci fosse anche una gabbia con dentro le galline. «Vuoi vedere», si dissero le due amiche, «che le galline non sono animali?».

Calvizie. Una gallina pensierosa si metteva in un angolo del pollaio e si grattava la testa con la zampa. A forza di grattarsi diventò calva. Un giorno una compagna le si avvicinò e le domandò cosa la preoccupasse. «La calvizie», rispose la gallina pensierosa.

Notizie tratte da: Luigi Malerba, Le galline pensierose, Quodlibet Compagnia Extra, pagine 87, euro 12.

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