Commenti

Noi e l’euro fuori dai luoghi comuni

  • Abbonati
  • Accedi
il libro

Noi e l’euro fuori dai luoghi comuni

Un modo diverso di leggere i dati dell’Italia, uno scarto (forte) rispetto ai luoghi comuni e ai pregiudizi. Una guida per capire, giorno dopo giorno, le distorsioni della discussione all’interno dell’Europa condizionata dalla mistica del rigore e da un “racconto” utile solo alle aspettative nefaste della speculazione globale.

Questo il senso del libro L’Europa tra ripresa e squilibri (edizioni Il Mulino) con cui Marco Fortis, direttore e vicepresidente della Fondazione Edison e docente di Economia industriale e Commercio estero alla Cattolica di Milano, e Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di Economia politica alla Cattolica e presidente della Classe di scienze morali ai Lincei oltre che del Comitato scientifico della Fondazione Edison, rileggono i fatti dal 2012 fino al marzo del 2014 attraverso gli articoli da loro pubblicati su diversi giornali tra cui, soprattutto, Il Sole 24 Ore.

Il volume è stato presentato ieri all’Università Cattolica di Milano dagli autori assieme a una anteprima del documentario Euro capro espiatorio? di Alexander Kockerbeck, analista di Moody’s fino al 2012, un viaggio nelle principali città europee costellato di interviste a economisti impegnati a studiare l’esito delle crisi del 2008 e poi del 2011 e a confutare una “vulgata” frutto di pregiudizi che ha distorto l’immagine dei paesi più esposti alla speculazione.

L’Italia è un Paese con un fortissimo apporto del risparmio privato, con un avanzo primario del bilancio pubblico che non conosce pari in Europa, con un debito che non è esploso come per altri paesi, con la seconda manifattura d’Europa, con importanti riforme che hanno reso sostenibile nel lungo periodo il costoso sistema di welfare: sono questi i messaggi-contro inviati da Fortis e Quadrio Curzio.

Il libro è stato poi commentato da Richard Heuzè, corrispondente de Le Figaro per l’Italia, Katharina Kort, corrispondente di Handelsblatt per l’Italia e da Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore.