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Una danza di numeri che non ispira fiducia

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LA REPLICA DI BURASCHI E ZINGALES

Una danza di numeri che non ispira fiducia

Ringraziamo il Tesoro per la prontezza nel rispondere alle nostre domande. Dimostra una attenzione nuova alla trasparenza (in un articolo sul Sole del 22 marzo 2012 avevamo sollevato simili quesiti senza ricevere risposta) che apprezziamo molto. Queste informazioni sono importanti perché riducono l’incertezza sui mercati e la possibilità di attacchi speculativi contro il nostro Paese. Riteniamo che i recenti passi intrapresi dal Tesoro in questo senso siano molto positivi. Siamo anche contenti del fatto che il Tesoro si stia finalmente attrezzando per avere un database dei derivati sottoscritti dagli enti locali. Purtroppo, però, la risposta solleva più domande di quelle che chiarisce.

Sarà vero che “il database del Tesoro fornisce un controllo sistematico ed esaustivo dei contratti in vigore sottoscritti dalla Repubblica Italiana” (enfasi nostra). Ma non altrettanto vale per quelli sottoscritti dagli enti locali, cui ci riferivamo. Nonostante questi contratti siano stati bloccati dal giugno del 2008, il Tesoro non dispone di un database completo come affermato dalla dott.ssa Cannata al 16° minuto della sua audizione parlamentare (http://www.radioradicale.it/scheda/434794/commissione-finanze-della-camera ). “Già da qualche mese – dice Cannata a fine Febbraio 2015-- … abbiamo iniziato a caricare tutti i piani di ammortamento e in un tempo ragionevole potremmo avere una figura più chiara dei piani di ammortamento e … anche del mark-to-market“ Dal 2008 dovevamo aspettare a fine 2014? Nella prima audizione, la Cannata aveva addirittura affermato “se ci chiedete tutti i contratti dal ’90 ad oggi noi ci paralizziamo perché dobbiamo andare scavare nelle cantine a ripescare chissà che cosa”. Speravamo informazioni relative a decine di miliardi di euro fossero a disposizione del Tesoro in altro formato.

Sarà vero che nessun contratto quadro ha le condizioni capestro di quello ottenuto da Morgan Stanley, ma questo non basta a tranquillizzarci. Che l’opzione di uscita anticipata sia bilaterale invece che unilaterale, rende il contratto più equo ma non necessariamente meno rischioso. Come la tabella del Tesoro dimostra, rischiamo una uscita di cassa di 855 milioni nel 2016 e di 1.772 milioni nel 2018. Ma la cosa più importante, come abbiamo spiegato nel nostro articolo, è che non ci siano clausole contingenti al rating. Il Tesoro può rassicurare i cittadini che nessun contratto abbia queste clausole? Può rassicurarci che quella tabella comprende tutti i possibili esborsi anche se il rating italiano dovesse raggiungere il livello “junk”?

È vero che l’acquisto di swaption descritto nella risposta del Tesoro può far parte di una politica oculata di gestione del debito pubblico. Ma la nostra critica riguarda la vendita di swaption, descritta da Cannata (minuto 54° audizione parlamentare), non l’acquisto. Il dott. La Via ci potrebbe spiegare come la vendita di swaption è compatibile con l’obiettivo dichiarato del Tesoro di “comprare una copertura assicurativa che minimizzi l'impatto di eventi sfavorevoli” ?

Non è vero invece che la Danimarca non fornisca maggiori dettagli sui derivati. Come si evince dalla Tabella Tabella 7.1/pagina 71 e Tabella 5.1/pagina 127 in http://www.nationalbanken.dk/en/publications/Documents/2014/02/DN_SLOG2013_uk.pdf, la Danimarca fornisce per ogni singolo contratto: la data di emissione, la scadenza, la denominazione in valuta, ed il valore del nozionale. Pubblica inoltre il valore di mark-to-market aggregato per “swaps su tassi in Euro”, “swaps su tassi in Kroners”, “currency swaps su dollaro”, “currency swaps su Euro”.

Nella relazione alla camera, infine, Cannata ha riferito di un mark-to-market complessivo dei derivati pari a -34.4 miliardi di euro. A distanza di una settimana, il sito del Tesoro publica dati in cui si valuta un mark-to-market negativo di 42.6 miliardi di euro. Vorremmo che il Tesoro ci spiegasse la differenza. Si tratta di perdite intervenute nelle ultime due settimane? Oppure di due misure diverse? Questa danza di numeri non ispira fiducia nei cittadini. Pregheremmo il Tesoro di rassicurare gli italiani che possiede tutte le risorse necessarie per adempiere con accuratezza ad un compito così delicato.

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