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L'arte culinaria ai tempi (magri) del fascismo

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Italia

L'arte culinaria ai tempi (magri) del fascismo

Popolo. «Fortunatamente il popolo italiano non è ancora abituato a mangiare molte volte al giorno» (Mussolini nel novembre del 1930).

Sprechi . «Sei centesimi al giorno sprecati da ogni italiano rappresentano per il Paese la perdita di 1 miliardo di lire all'anno. Fare attenzione a ciò che viene gettato nelle immondizie: stracci, spaghi, carta, ossa, gusci d'uovo, scatolame, foglie di ortaggi, bucce, gusci, noccioli ecc. Tutto può essere utilizzato» (dal libro Non sprecate, degli anni Venti).

Petronilla. Amalia Moretti Foggia, nata a Mantova nel 1872. Figlia di farmacista, laureata in Medicina, specializzata in Pediatria. Con lo pseudonimo di Petronilla firmava ricette sulla “Domenica del Corriere”, inserto del “Corriere della Sera”. Una di queste, in cui spiegava come friggere il pesce avendo a disposizione poco grasso, si chiudeva: «Ma non è pregio di ogni fritto quello di non essere imbevuto di grasso eccessivo? La ristrettezza vi farà quindi apparire cuoche non solo economicamente sagge ma anche sapientemente brave».

Caviale. Il caviale sintetico, descritto nella rivista “La massaia” (1937): melanzane con olive nere, cipolla e peperoni di Voghera («a tre punte che sono più piccanti degli altri»). Tutto tritato, funge da perfetto surrogato per «antipasti e per tartine da thé, o da servire col vino alle 17».
Futuristi. A Torino l'8 marzo 1931 fu inaugurata la Taverna Santopalato, pensata e creata dai futuristi Diulgheroff e Fillìa. «Dopo una febbrile giornata di intenso lavoro nella cucina, dove i futuristi Fillìa e P.A. Saladin gareggiavano con i cuochi del ristorante, Piccinelli e Borghese, nella presentazione delle vivande», fu servito questo menù: antipasto intuitivo; brodo solare; tuttoriso con vino e birra; aerovivanda, tattile, con rumori e odori; ultravirile; carneplastico; paesaggio alimentare; mare d'Italia; insalata mediterranea; pollofiat; Equatore-Polo Nord; dolcelastico; reticolati del cielo; frutti d'Italia.

Ricetta .Ricetta futurista: “Promontorio siciliano”. Tonno, mele, olive e noccioline giapponesi si tritano insieme. La pasta che ne deriva si spalma sopra una frittata fredda di uova e marmellata.

Riso. Per invitare al consumo di riso, in un opuscolo si citava il caso di un certo professor Ly-Cin-Jun che era arrivato all'età di 253 anni mangiando solo quel cereale.

Calorie. Avevano calcolato che 1.000 calorie fornite dal riso costavano solo 0,42 Lire. Da pane e pasta: 0,63 Lire. Da uova: 4,30. Da patate: 1,12. Da zucchero: 6,30. Da formaggio: 2,22. Da lardo: 6,48.
Crema. La crema si poteva fare con la zucca, risparmiando uova: lessare l'ortaggio, schiacciarlo, aggiungervi un solo cucchiaino di zucchero, uno di farina di riso, mezzo litro scarso di latte. Dopo 15 minuti di bollore, versare in tazzine e lasciar raffreddare.
Ketchup Il ketchup, usato per risparmiare grassi di condimento, si chiamava salsa Rubra.
Surrogati. Si poteva ottenere un surrogato del burro mescolando insieme grasso di vitello (oppure montone o bue), latte, timo, cipolla, succo di carote, sale e crosta di pane bruciacchiata. Olio da olive nere tagliuzzate, bollite con aglio e aceto. Aceto da acqua, vino e crosta di pane nero spezzettata. Marsala da prugne secche. Caffè da vinaccioli d'uva lasciati a bagno per alcune ore, poi tostati e macinati.

Razionamento. Il razionamento dei beni fu introdotto il 10 gennaio 1940, quando il governo decise di fornire tutti i cittadini del regno di una carta annonaria individuale.

Italiani. Secondo i dettami del tesseramento, gli italiani avevano a disposizione 1.100 calorie al giorno (in Europa ne spettavano meno solo in Polonia: 850). Le razioni dei generi alimentari più importanti erano le seguenti: 200 grammi di pane al giorno, 400 di carne al mese, 500 di zucchero al mese, 100 di olio al mese.
Notizie tratte da: Luisella Ceretta, Le donne e la cucina tra le due guerre, Susalibri, 2010, pp. 158, euro 8,90.

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