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I robot un’opportunità per i giovani

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IL CONVEGNO IN ASSOLOMBARDA

I robot un’opportunità per i giovani

Non dobbiamo avere paura dei robot. I giovani soprattutto non devono temere i robot. L'impatto dei robot sull'attività industriale più che una minaccia è un'opportunità. Lo è per i giovani, perché la rivoluzione robotica crea nuove professioni che possono permettere ai giovani stessi di esprimere il proprio talento: programmatori, meccatronici e tutte le tipologie di ingegneri. E lo è per le imprese, in particolare per le medium hi-tech italiane, che grazie ai robot possono avviare produzioni più piccole e flessibili e sfruttare al meglio la leva dell'innovazione.
È questa la visione di Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, sugli effetti prodotti dalla robotizzazione su giovani e lavoro. L'occasione per parlare di un tema attualissimo e sempre affascinante, il confronto tra l'uomo e la macchina, è offerta dall'uscita del numero 68 della rivista Aspenia “Essere umani con i robot”. Aspen Institute Italia, in collaborazione con Assolombarda, Il Sole 24 Ore e Valore D ha organizzato ieri a Milano un incontro-dibattito sulla rivoluzione robotica e la sfida per l'occupazione giovanile. Alla tavolta rotonda, moderata dal direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, hanno preso parte, al fianco di Rocca, anche Silvia Candiani (consigliere Valore D), Akhil Aryan (imprenditore), Maximo Ibarra (amministratore delegato di Wind) e Giulio Tremonti (presidente di Aspen Institute Italia).

«La mia tesi - dice Rocca - è che nell'industria manifatturiera la rivoluzione robotica accompagnerà l'uomo, senza sostituirlo. La mano dell'uomo, guidata dal cervello umano, resteranno al centro del processo produttivo». Non dobbiamo confondere, spiega Rocca, la robotizzazione con la digitalizzazione. Quest'ultima si lega alla miriade di nuovi servizi e nuove start up legate all'esplosione di internet. La robotizzazione nell'industria invece è un processo noto, che va avanti da tempo, di cui abbiamo già misurato gli effetti e che è utile per stimolare processi innovativi. Per l'industria italiana in particolare, che ha nella creatività e nell'orginalità dei suoi prodotti il punto di forza, come dimostra la costante progressione dell'export, la robotica può essere un formidabile alleato per migliorare la qualità delle sue produzioni. La sfida è formare i giovani, facendo in modo che possano governare e non subire questa rivoluzione tecnologica. Siamo pronti a tutto ciò? Secondo Maximo Ibarra no, non lo siamo. Oggi i nostri ecosistemi educativi e formativi non riescono a far emergere nelle scuole e nelle università quei profili di cui abbiamo fortemente bisogno, per evitare una caduta nel ranking mondiale delle competenze.

«Siamo a un bivio - avverte Ibarra - e dobbiamo mettere assieme le migliori intelligenze del nostro Paese per innescare una rivoluzione strategica del nostro modo di intendere la formazione. Oggi noi abbiamo un sistema formativo improntato al nozionismo, alla conoscenza verticale, per “silos”, alla intelligenza solo “tecnica” e non emotiva e sociale. Proviamo solo per un istante - dice Ibarra - a immaginare il ragazzo/a di cui avremo sempre più bisogno nella nostra società, nella nostra economia e nelle nostre aziende, la persona che dovrà giocoforza maturare nell'ambito del nostro nuovo e rigenerato sistema educativo. Bene questa persona dovrà essere permeata da un'educazione olistica, aperta, che sappia collegare i fatti, le scienze e le fonti del sapere umano senza pregiudizi e che alimenti costantemente la curiosità. Nuovi modi di lavorare e di collaborare dovranno essere sostenuti alla stessa stregua della flessibilità e duttilità affinché ci si possa adeguare velocemente al cambiamento esponenziale che ci aspetta». Tutto questo richiederà, ovviamente, formatori illuminati e non sarà facile. Però i casi di eccellenza non mancano, anche in Italia: uno su tutti, ricorda Roberto Napoletano, è rappresentato dall’Istituto italiano di tecnologia, reale punto di raccordo tra la ricerca scientifica di base e lo sviluppo di applicazioni tecniche.

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