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Della Valle si mette «a disposizione»

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l’iniziativa dell’imprenditore marchigiano

Della Valle si mette «a disposizione»

«Immaginiamo di prendere un compasso. Puntiamolo al centro della nostra azienda. Poi tracciamo un cerchio. Il cerchio sarà fuori dai nostri capannoni e dalla nostra fabbrica. Quel cerchio sarà nella società italiana. Là dobbiamo andare. Con la nostra passione. Con il nostro impegno». Ieri sera Diego Della Valle, al Pac di Milano, ha raccontato così il suo progetto “Noi Italiani”. Partendo dal mondo che più conosce: quello degli imprenditori. Ma senza preclusioni per alcuna figura professionale o per qualunque estrazione sociale.

Un progetto culturale e sociale che si sta articolando in queste settimane e che verrà presentato presumibilmente prima dell’estate. Intanto, però, l’imprenditore inizia a delinearne il profilo. «Potrebbe essere una associazione o una fondazione – ha spiegato nella sala del Padiglione di Arte Contemporanea che ospita la mostra di David Bailey – stiamo studiando la forma giuridica più efficace. L’importante è che sia di grande operatività. Dovrà muoversi nel lavoro e nella sicurezza, nell’istruzione e nella salute». Ieri sera la presentazione del progetto “Noi Italiani” – amichevole nei toni e del tutto informale nel tratto – si è svolta fra i 300 ritratti della serie di opere – portate a Milano dal Gruppo Tod’s in vista dell’apertura dell’Expo - che Bailey ha ribattezzato “Stardust”: «Ci sono alcune immagini che hanno segnato la vita di molti di noi – ha confidato quasi con un senso di nostalgia l’imprenditore – e che mi fanno ricordare il me stesso di tanti anni fa». Ad ammirare alcuni celebri ritratti dell’immaginario pop del Novecento (dai Rolling Stones a Jack Nicholson, da Jean Shrimpton a Kate Moss) c’era buona parte dell’establishment milanese: per citarne solo alcuni, il sindaco Giuliano Pisapia e Inge Feltrinelli, Gianmarco e Letizia Moratti, il sovrintendente alla Scala Alexander Pereira e l'amministratore delegato di Mediaset Giuliano Andreani, il banchiere Gerardo Braggiotti e l’amministratore delegato di Risanamento Claudio Calabi. In una bella serata primaverile, un Della Valle assai rilassato ha potuto raccontare a molti di loro il suo progetto: «Il progetto di “Noi Italiani” non è un partito politico. È un incitamento ad amici e colleghi a mettersi a disposizione. Prima di tutto a favore di questo Paese meraviglioso, che ci ha dato tanto. Lo possiamo fare in mille modi. Da soli: per esempio finanziando mostre e iniziative culturali che aumentino il tasso di bellezza presente nella nostra società. Oppure insieme: da qui l’idea di “Noi Italiani”. Che non nasce in contrapposizione ad alcunché. È soltanto un modo per mettersi al servizio del nostro Paese. Andando a sostenere iniziative complesse o risolvendo problemi puntuali. Con efficacia e rapidità». Il modello sembrerebbe essere quello anglosassone: una struttura leggera, in grado di muoversi fra cultura e società, formazione di alto livello e ricerca scientifica, interventi nella salute ed esaltazione del senso di una comunità attraverso – per esempio – la valorizzazione della bellezza.

«L'importante è crederci – ha chiarito Della Valle – e fare sì che tutti quanti, secondo la propria disponibilità, partecipino apportando chi idee e chi risorse. Si tratta di un meccanismo virtuoso. Qualcosa di autenticamente popolare e democratico. In tanti, con il giusto, si può fare tantissimo». Ieri sera Della Valle non si è sottratto alla stretta attualità: «Norme di rilievo assoluto, come la legge elettorale bisogna condividerle. Anche se è faticoso farlo». Quindi, solleticato dai cronisti ha aggiunto che se non fosse per l'inaugurazione dell'Expo e per la necessità di inseguire la ripresa economica «dovremmo andare a votare di corsa». Tuttavia, la serata – in un clima tutt’altro che elitario – è stata segnata dal “suo” progetto. «Io ci credo – ha insistito Della Valle – il mio non è un ragionamento da politico. Il mio è un ragionamento da cittadino. Là fuori c’è molto da fare. Andiamo a farlo».