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Quella ferita razziale sul sogno americano

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i disordini di baltimora

Quella ferita razziale sul sogno americano

Chi era convinto che la ferita razziale oggi riaperta negli Stati Uniti potesse rimarginarsi facilmente deve ricredersi. La violenza che ha scosso Baltimora è qui a dimostrarlo. Le controverse morti di giovani afroamericani per mano di forze di polizia locali e l’esplosione di disordini erano diventate l’ultima grave crisi sotto il precedente Ministro della Giustizia di Barack Obama, Eric Holder. Ora sono in testa all’agenda del successore, Loretta Lynch, la prima donna afroamericana a ricoprire l’incarico.

Ma la gravità della sfida significa anche che qualunque risposta di ordine pubblico, di lotta alla violenza e riforme della polizia, non può restare isolata se l’obiettivo è evitare esplosioni endemiche. Sanare i rapporti tra polizia e minoranze etniche è essenziale per Washington, ma non basta: serve un rinnovato impegno a ricucire le profonde ferite economiche e politiche che lacerano il sogno americano per tanti, troppi che ancora si sentono - e sono - esclusi e discriminati. E' stato questo il messaggio forte dato ieri dal presidente Obama: senza interrogarsi davvero come società, ha denunciato, il ciclo di violenza rischia di continuare.

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