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La parola per sconfiggere le mafie

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La parola per sconfiggere le mafie

Le mafie non si sconfiggono con l'Esercito ma con un esercito di insegnanti.
L'insegnamento è di un grande scrittore siciliano, Gesualdo Bufalino, che si riferiva in particolare al ruolo delle maestre elementari. Forse per il senso materno che rende ogni insegnamento più lieve ma al tempo stesso convincente e senza dubbio perché valori e principi di legalità si insegnano quando il cuore e il cervello dei ragazzi non sono ancora stati contaminati dai disvalori di cui la vita è disseminata.

Quell'insegnamento è stato la luce ispiratrice prima della rubrica «Ora legale» (ogni giovedì su www.ilsole24ore.com) e poi della collana editoriale. Ora legale, dunque, proprio come quei 60 minuti di educazione civica che, una volta, a scuola tenevano banco.

Le storie e le lezioni che si raccontano nella collana appartengono a chi aveva capito che le mafie non sono, da tempo, solo riti e santini, sangue e affiliazioni, violenze e intimidazioni ma sempre di più reti borghesi criminali in cui l'anima nera e tradizionale dei mafiosi convive con quelle dei servitori infedeli dello Stato e delle sue istituzioni e di soggetti che tradiscono le professioni, la politica e la pubblica amministrazione. Non a caso il primo libro, in uscita giovedì 14 maggio a 8,90 euro oltre al prezzo del quotidiano, è Cose di Cosa nostra, scritto da Giovanni Falcone con Marcelle Padovani, proposto quando l'Italia si avvicina indolentemente all'anniversario della strage di Capaci in cui, con il giudice e la moglie, 23 anni fa perirono tre agenti di scorta. I 20 volumi della collana (ogni giovedì in edicola per una settimana, oppure acquistabili, anche con gli arretrati, sul sito www.ilsole24ore.com/oralegale) sono percorsi di formazione e al tempo stesso di informazione: la conoscenza, infatti, è il primo antidoto contro le mafie. È proprio la parola ciò che più temono i sistemi criminali: che sia sussurrata, urlata o scritta, la parola che contiene in sé legalità e diritti fa paura perché crepa o rompe quel muro di omertà e di appartenenza criminale sul quale si ergono e si impongono le mafie.

Conosceremo queste donne e questi uomini, più o meno noti al grande pubblico, con il tratto semplice e istruttivo di giornalisti, scrittori, professori, Servitori dello Stato che non solo hanno fatto del rigore, della denuncia, della prevenzione e del contrasto ai sistemi criminali una ragione di vita ma hanno anche tradotto in “parola scritta” il senso alto della formazione e dell'informazione. A volte, ed è il caso dei libri del presidente del Senato Pietro Grasso (Liberi tutti) e del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Antonio Gratteri (La mafia fa schifo), gli autori si rivolgono direttamente ai più giovani, con loro interloquiscono o da loro apprendono lezioni di vita quotidiana.

Storie di eroi, mafia ed antimafia – è il sottotitolo della collana editoriale – che vengono proposte per far conoscere, attraverso la voce autorevole di chi le scrive, persone che hanno dedicato la propria vita a insegnare valori e principi di legalità: l'avvocato Giorgio Ambrosoli, l'imprenditore Libero Grassi, il giudice Rosario Livatino, don Pino Puglisi, il giornalista Giancarlo Siani, il politico Giuseppe Valarioti, il ribelle Peppino Impastato, la testimone di giustizia Rita Atria, il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa ed altri ancora, i cui sacrifici hanno profondamente segnato la nostra vita.
Qualcuno li chiama eroi, qualcun altro vuol fuggire dalla retorica mitologica e preferisce non fare ricorso a questa definizione. Sono eroi perché, come si legge sull'Enciclopedia Treccani, «eroe è chi dà prova di grande abnegazione e di spirito di sacrificio per un nobile ideale». E quale ideale più nobile esiste della libertà di crescere nei valori e nei principi di legalità che queste persone hanno insegnato?
La collana fa però spazio anche all'attualità di mafie che evolvono in raffinati sistemi criminali e che attaccano dunque, secondo prospettive nuove e diverse, società, economia e finanza. In questo filone si collocano il libro “Finanza criminale – Soldi, investimenti e mercati delle mafie e della criminalità in Italia e all'estero” e, ancora, i volumi sugli imprenditori che hanno capitanato la rivoluzione antiracket a partire dalla Sicilia, sulle mani delle mafie a Milano e sulla peste dei rifiuti in Campania.

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com

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