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L’occupazione tiene nelle città, si allarga lo spread tra Nord e…

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l’analisi

L’occupazione tiene nelle città, si allarga lo spread tra Nord e Sud

Essere tanto diversi può essere un fattore di forza, a condizione di essere disponibili a cambiare e a scommettere sugli investimenti, quelli in conoscenza prima di tutto. È questo il leit-motiv scelto dal presidente dell’Istat per il suo rapporto annuale sull’Italia modello 2015. Un paese che esce dai biblici sette anni di crisi ferito, sì, ma vivo.

E che oggi riparte e può valorizzare la sua «grande varietà di modi di vivere, di produrre di abitare il territorio, di generare cultura e conoscenza, di entrare in relazione con altre persone e altre imprese». Non a caso, per sviluppare la sua argomentazione, che ricorda un po’ le analisi d’antan del Censis, ieri Alleva ha citato l’evoluzione dei distretti industriali nel decennio che separa i due censimenti : tra le aree industriali che se la cavano abbastanza bene soltanto 29 distretti presentano buoni risultati occupazionali nello stesso settore di specializzazione del 2001; ce invece ne sono ben 22 che hanno cambiato completamente specializzazione, conseguendo una dinamica occupazionale positiva. L’occupazione, inoltre, tiene bene nei grandi sistemi urbani. Ci sono 64 sistemi locali in cui tra il 2018 e il 2014 l’occupazione è cresciuta e tra questi rientrano Roma, Milano, Bologna e Firenze. Naturalmente, il rapporto non dimentica gli elementi strutturali di debolezza del sistema e ricorda che «conseguire un tasso di occupazione uguale a quello europeo significherebbe per il nostro paese un incremento di circa 3 milioni e mezzo di occupati». Infine, c’è un tema sul quale l’analisi dell’istituto di statistica italiano non si discosta da quella recentemente elaborata dall’«Economist», che tradizionalmente non è tenero con l’Italia. Si tratta del crescente gap fra Nord e Sud . Se non riusciremo a riportare il Mezzogiorno sul sentiero della crescita, è la conclusione del rapporto, lo sviluppo italiano resterà indietro rispetto a quello degli altri paesi.