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Per Teramo-Savona 7 avvisi di garanzia

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Per Teramo-Savona 7 avvisi di garanzia

La luce in fondo al tunnel dell’ennesima giornata nera per il calcio – che ha visto finire ieri nel mirino della Dda di Catanzaro la presunta combine della partita Teramo-Savona – è che due giocatori della squadra ligure non si sono fatti corrompere e hanno detto no ad un offerta di 30mila euro.

Il loro rifiuto, secondo la ricostruzione della Procura (pm Elio Romano) è servita a poco perché un altro calciatore avrebbe accettato la promessa e si sarebbe dato da fare per coinvolgere altri compagni. La presunta combine si sarebbe consumata in appena 3 giorni, tra Savona ed Albisola. La partita, disputata il 2 maggio, finì 2 a 0 per il Teramo che si aggiudicò con una giornata di anticipo il campionato di Lega Pro Girone B, raggiungendo la promozione in serie B.

La giornata di ieri merita di essere raccontata da qui per poter riavvolgere il nastro e partire dai sette avvisi di garanzia e dalle cinque perquisizioni domiciliari a carico di Giuliano Pesce, ex ds della Ternana, collaboratore tecnico del Parma; Davide Matteini, giocatore del San Paolo Padova; Marcello Di Giuseppe, ds del Teramo; Luciano Campitelli, presidente del Teramo; Marco Barghigiani, ds del Savona, ritenuti responsabili dell'alterazione dell’incontro. Le indagini sono state condotte dalla Polizia di Stato e segnatamente dalla Squadra Mobile di Catanzaro, retta da Rodolfo Ruperti e dal Servizio centrale operativo (Sco), guidato da Renato Cortese.

Campitelli dichiara di essere «più che tranquillo, sono sereno. La verità dovrà per forza venire a galla. Continuo a lavorare per allestire la squadra per la B: solo questo mi interessa al momento».

Le attività di ieri sono un proseguimento dell’indagine Dirty Soccer (Calcio sporco) con la quale la Procura di Catanzaro il 20 maggio ha scoperchiato in tutta Italia un nuovo scandalo sulle scommesse calcistiche, che coinvolge principalmente la Lega Pro, con ombre su serie B e persino A.

La novità di questo filone – la cui urgenza è legata al fatto che la Procura federale della Figc deve fare subito luce su una neo promossa – è che entrano anche le partite del campionato di eccellenza calabrese. In particolare due partite della stessa squadra della provincia di Catanzaro sono finite nell’indagine. In questo caso nessuna scommessa (nell’eccellenza non è previsto) ma, a quanto trapela, solo la volontà di portare sugli scudi la squadra cara ad un giovane di una potente famiglia di ‘ndrangheta.

Non è certo finita qui anche perché alcuni degli indagati hanno cominciato ad ammettere le proprie responsabilità ai pm, che così corroborano l’accusa sui due gruppi all’opera sulle partite truccate: uno legato a traffici e soggetti internazionali, l’alto calabrese. Il pm Romano al Sole 24 Ore dichiara: «I campionati sono al termine ma tra due mesi ricomincerà tutto daccapo perché la tentazione è troppo forte. Fino a che sarà possibile scommettere sulla singola partita, dietro ci sarà sempre la criminalità. Basta raggiungere e corrompere due tesserati e il gioco è fatto».

Già, solo che non è più il gioco (pulito) del calcio.

.robertogalullo.blog.ilsole24ore.com

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