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«Patto di integrità» per i fondi Ue

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Scenari

«Patto di integrità» per i fondi Ue

  • –di Corina Cretu e Miklos Marschall

In molte parti d’Europa, l’elevato tasso di disoccupazione sta compromettendo la fiducia dei cittadini, in particolare tra i giovani. Nel mondo imprenditoriale si riscontra un estremo bisogno di finanziamenti e investimenti volti a promuovere la crescita delle attività economiche. L’Europa deve intraprendere al più presto un percorso che favorisca una crescita sostenibile. Con l’obiettivo di aiutare le regioni europee a far fronte a queste sfide, nel periodo 2014-2020 verranno stanziati investimenti dell’Unione europea per oltre 350 miliardi di euro nell’ambito della politica di coesione Ue. Per molti Paesi queste risorse costituiscono la principale fonte di investimento pubblico. In Slovacchia, Ungheria, Bulgaria, Lettonia, Estonia, Malta e Lituania, per esempio, i Fondi strutturali e di investimento europei hanno rappresentato il 60% degli investimenti pubblici complessivi per il periodo 2010-2012.

Negli ultimi decenni la politica di coesione dell’Unione europea ha contribuito concretamente a cambiare la vita della gente in tutta Europa. È stato possibile sostenere migliaia di start up e aiutare le persone a conseguire nuove competenze e ottenere nuovi posti di lavoro. È stato ampliato l’accesso alla banda larga, si è investito nelle ferrovie e nel miglioramento dei collegamenti stradali, in particolare nelle aree meno sviluppate della Ue. La politica di coesione sta promuovendo l’efficienza energetica e l’utilizzo pulito dell’energia e ha contribuito ad aumentare considerevolmente il numero di abitazioni servite dal sistema di approvvigionamento di acqua potabile e da impianti di trattamento delle acque reflue. Oggi più che mai, la politica di coesione sostiene le regioni nell’innovazione, nella programmazione della crescita e dell’occupazione per il futuro.

Per questo motivo è di vitale importanza garantire il supporto a tutte le persone sul campo che gestiscono concretamente gli investimenti e supervisionano i contratti nell’ambito dei progetti. Questo è il motivo per cui la Commissione e Transparency International hanno deciso di collaborare per rivolgere particolare attenzione al rafforzamento della capacità istituzionale e al buon governo nell’impiego di questi fondi. Il supporto allo sviluppo di una pubblica amministrazione efficiente è una condizione indispensabile per investimenti efficaci nell’economia reale. È nostra responsabilità fare tutto il possibile affinché queste scarse risorse non vengano utilizzate in modo improprio e ne venga invece realizzato il pieno potenziale a reale beneficio delle persone.

Il ruolo della società civile come attore nella lotta contro la corruzione è particolarmente importante. L’esperienza di lunga data di Transparency International in questo campo ha dimostrato l’importanza fondamentale della trasparenza, della responsabilità e della capacità di fermare la corruzione soprattutto nell’ambito particolarmente sensibile degli appalti pubblici. La Commissione europea e Transparency International hanno unito le forze per contrastare questo fenomeno.

Gli appalti pubblici rivestono un’importanza notevole, rappresentano infatti circa il 19% del Prodotto interno lordo della Ue. Si stima che circa il 48% dei Fondi strutturali e di investimento europei vengano assegnati tramite una procedura di appalto pubblico. In questo campo si riscontra anche la maggior parte dei problemi correlati all’utilizzo dei fondi.

La direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea e Transparency International collaborano strettamente a partire dal 2013, con l’avvio di una serie di azioni congiunte e di seminari negli Stati membri per promuovere la lotta contro le frodi e la corruzione nell’ambito dei Fondi strutturali e di investimento europei.

I progetti pilota dei «Patti di integrità» segnano una nuova fase di collaborazione ancora più intensa, basata sull’esperienza acquisita e applicata ai nuovi programmi per il periodo 2014-2020. Uno dei principali obiettivi consiste nel potenziare l’affidabilità e la fiducia nel processo decisionale pubblico incoraggiando l’effettivo coinvolgimento civico e sociale.

Il concetto di patto di integrità è stato elaborato da Transparency International per sostenere governi, economia e società civile nel favorire un clima di fiducia e trasparenza in materia di appalti pubblici. Il patto di integrità rappresenta un accordo legalmente vincolante tra l’amministrazione aggiudicatrice e le società che partecipano a gare d’appalto pubbliche per garantire l’astensione da pratiche di corruzione e una corretta, trasparente ed efficiente esecuzione del meccanismo di gara. È inoltre previsto un sistema di monitoraggio affidato a un’organizzazione della società civile. La violazione del patto comporterà inevitabilmente l’applicazione di una serie di sanzioni, tra cui la perdita del contratto, il versamento di un risarcimento finanziario e l’interdizione da future gare d’appalto.

Siamo convinti che i Patti di integrità consentano di promuovere l’efficienza in termini di costi e il buon governo. L’esperienza ha dimostrato che l’applicazione di un Patto di integrità a un contratto consente di ridurre i costi fino al 30%, un aspetto ovviamente vitale per le imprese. Questo tipo di accordo favorisce inoltre i cambiamenti istituzionali, quali un utilizzo maggiore di appalti elettronici, procedure amministrative semplificate e miglioramenti del contesto normativo.

La nuova iniziativa finanziata dalla Commissione europea intende sperimentare i Patti di integrità su alcuni progetti cofinanziati dalla Ue in diversi Paesi dell’Unione europea.

Dobbiamo assumerci questa responsabilità. Gli enti locali e nazionali e le aziende sono caldamente incoraggiati a farlo. Si tratta di un atto dovuto nei confronti dei cittadini, in modo che essi possano trarre effettivo beneficio da questi preziosi investimenti, in termini di nuovi posti di lavoro, maggiore prosperità e migliore qualità della vita.

Commissaria Ue per la Politica regionale
Vice direttore esecutivo di Transparency International