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«Philip Morris punta su Italia e innovazione»

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PARLA ANDRÉ CALANTZOPOULOS

«Philip Morris punta su Italia e innovazione»

Presidente Calantzopoulos, dalla sua posizione privilegiata di ceo di una multinazionale come Philip Morris International ma anche da cittadino greco, cosa pensa della crisi che sta attraversando l’Europa in questi giorni?

Quelli che ci siamo lasciati alle spalle sono stati indubbiamente giorni molto complicati per la Grecia e per l’intera Europa. Nonostante gli innumerevoli problemi, alla fine ha prevalso ancora una volta la capacità di costruire un futuro comune. Questo è senz’altro un segnale incoraggiante, anche se mi addolora l’idea che le sofferenze del popolo greco siano ancora lontane dall’essere terminate.

A distanza di 10 mesi, lei è di nuovo in Italia per annunciare un nuovo investimento. Perché? In anni complicati per l’intera Europa, avete comunque scelto di scommettere sul nostro Paese. Quali sono i vantaggi per una multinazionale nell’investire oggi in Italia?

Firmerò oggi con il Governo italiano un accordo pluriennale per l’acquisto di tabacco fino a circa 500 milioni di euro, ma il nostro impegno in Italia ha radici lontane. Siamo presenti a Bologna, con la produzione dei filtri di Intertaba, da oltre 50 anni, e siamo da sempre i principali acquirenti di tabacco italiano.

iQOS, Il nuovo prodotto di Philip Morris International, è innovativo, complesso e la sua manifattura risponde agli standard più elevati. La sua produzione richiede dunque competenze qualificate - meccaniche ed elettroniche - che possono essere trovate altrove in Europa, ma che trovano a Bologna un territorio tra i più competitivi del mondo.

Se guardiamo ai mercati globali dei beni di largo consumo, il vantaggio competitivo dell'Italia non è rappresentato da produzioni a basso costo ma dal suo essere campione in innovazione, valore aggiunto e sostenibilità produttiva.

In un contesto regolamentare così complicato e in un mercato ormai maturo, l’Europa sembra essere diventato un laboratorio per prodotti innovativi. È effettivamente così? Parte dal vecchio Continente la “rivoluzione” nel mondo del tabacco?

L’Europa ha alte potenzialità di diventare un importante hub dell’innovazione. I Paesi europei devono continuare ad incoraggiare gli investimenti in questa direzione e incentivare con decisione ricerca e sviluppo per spingere l’economia e creare posti di lavoro.

Nel caso specifico del tabacco, gli ultimi sviluppi tecnologici creano un ottimo presupposto affinché milioni di fumatori adulti abbiano presto l’opzione di prodotti meno rischiosi per la salute rispetto alle sigarette. Siamo consapevoli che la regolamentazione svolga un ruolo fondamentale per i prodotti del tabacco; tuttavia la regolamentazione non è l’unica opzione in materia di salute.

Ritengo che l’offerta di prodotti a comprovato rischio ridotto sia un’importante opzione per la riduzione del danno. Questa direzione dovrebbe essere intrapresa dai governi creando un adeguato quadro regolamentare che incoraggi, trasparentemente, i consumatori adulti ed informati a scegliere tali prodotti.

Tutto ciò giocherà un ruolo determinante nei prossimi anni, a condizione che progresso tecnologico, rigore scientifico e chiarezza regolatoria viaggino di pari passo.

Le aziende del vostro settore sembrano aver dunque intrapreso un processo di trasformazione del proprio business e dei propri comportamenti. Cosa ha innescato questo cambiamento?

Il cambiamento nasce da ciò che la società ed i fumatori adulti si aspettano da noi.

Quello che a molti probabilmente è sconosciuto, è che il nostro lavoro di studio e sviluppo di prodotti a rischio potenzialmente ridotto alternativi alle sigarette è cominciato più quindici anni fa. Le recenti dinamiche del mercato delle sigarette elettroniche hanno semplicemente dimostrato che avevamo ragione: c’è una significativa richiesta di prodotti il cui rischio ridotto rispetto alle sigarette sia scientificamente dimostrato; la tecnologia sta facendo passi da gigante per sviluppare e valutare scientificamente questi prodotti. Sono sicuro che quello a cui stiamo assistendo oggi sia solo l’inizio di un viaggio che trasformerà l’industria e migliorerà la salute pubblica. Sono certo che Philip Morris ha la capacità di svolgere un ruolo di leader in questo cambiamento.

In un mondo in rapidissima trasformazione neppure le aziende del tabacco sono dunque rimaste ferme. Ma come immagina Philip Morris tra 10 anni?

La nostra ambizione è che i prodotti a potenziale rischio ridotto sostituiscano il prima possibile le sigarette. Un vero e proprio cambiamento avverrà soltanto se aziende come la nostra continueranno a fare investimenti significativi in ricerca e sviluppo e se un numero consistente di fumatori effettivamente sceglieranno questi prodotti. È, tuttavia, essenziale che i legislatori incoraggino concretamente questo cambiamento piuttosto che soffocare l’innovazione. Mi auguro che, già tra dieci anni, un numero significativo di fumatori adulti, idealmente la maggioranza tra loro, abbia scelto prodotti di cui sia scientificamente provata la riduzione del rischio. Questo è il principale obiettivo di Philip Morris International.

Nella relazione al bilancio d i PMI qualche giorno fa è stata annunciata la rottura della joint venture con Swedish Match che durava da molti anni. Cosa è successo?

Abbiamo deciso di sciogliere il nostro accordo di joint venture per consentire ad entrambe le aziende di perseguire strategie indipendenti per la commercializzazione di snus svedese e altri prodotti del tabacco non da fumo.

Contestualmente è stata annunciata una nuova alleanza con Altria per sviluppare la ricerca e lo sviluppo di prodotti “a potenziale rischio ridotto”…

Stiamo facendo importanti investimenti per sviluppare una gamma di prodotti alternativi alle sigarette il cui rischio ridotto sia scientificamente dimostrato. La nostra partnership con Altria rafforzerà ulteriormente l’impegno in questo campo con un focus particolare nello sviluppo della nuova generazione di sigarette elettroniche in quanto quelli attualmente disponibili non soddisfano le aspettative dei consumatori.

In concreto, Altria rende disponibile a titolo esclusivo per Philip Morris la possibilità di commercializzare i propri prodotti elettronici al di fuori degli Usa, mentre Philip Morris, dal suo canto, cede ad Altria il diritto esclusivo di vendere oltreoceano due dei suoi prodotti a potenziale rischio ridotto a base di tabacco.

Cosa vuol dire per una multinazionale quale PMI “riduzione del rischio”? quanto è necessario investire (in termini di denaro) per la ricerca di prodotti a rischio potenzialmente ridotto?

Attraverso un processo simile a quello adottato dall’industria farmaceutica, misuriamo il rischio ridotto confrontando gli effetti sulla salute tra l’utilizzo dei nostri nuovi prodotti, le sigarette tradizionali, e lo smettere di fumare. Questo approccio è coerente con quanto suggerito dagli esperti di salute pubblica.

Gli studi scientifici sulla valutazione del rischio ridotto richiedono un impegno di risorse economiche ed umane ben più alto che lo sviluppo del portafoglio prodotti.

Il nostro centro di Ricerca e Sviluppo di Neuchatel, in Svizzera, ospita più di 430 scienziati e i loro staff, ed è frutto di un investimento di oltre 2 miliardi di dollari effettuato tra il 2008 e il 2014.

In questo programma di ricerca e sviluppo di prodotti a potenziale rischio ridotto che ruolo recita l’Italia?

Come annunciato qualche mese fa, stiamo costruendo da zero, vicino Bologna, una nuova fabbrica destinata ad esportare i nuovi prodotti in tutto il Mondo. Per lo stabilimento di Crespellano sono già iniziate le selezioni volte ad assumere le 600 risorse di cui avremo bisogno a pieno regime.

Milano, poi, è una delle prime due città al mondo dove abbiamo lanciato iQOS, il più avanzato dei nostri prodotti a potenziale rischio ridotto.

Tornando alla relazione al bilancio si parla anche di volumi di consumo delle sigarette tradizionali. L'Italia è un mercato i cui consumi negli anni (e ancora lo scorso anno) sono diminuiti. Perché investire in un mercato in decrescita?

Le sigarette rappresentano ad oggi il cuore del nostro business e per anni continueranno a contribuirvi. Inoltre non dobbiamo dimenticare che è solo grazie ai nostri prodotti convenzionali che abbiamo la capacità di investire miliardi nella ricerca di prodotti innovativi. I prodotti a rischio ridotto tuttavia rappresentano la nostra maggiore opportunità di crescita in futuro.

Abbiamo deciso di scommettere sull’Italia perché questo è uno tra i paesi i cui consumatori si sono mostrati maggiormente interessati ai nuovi prodotti, e il cui Governo è stato maggiormente reattivo nel comprendere le opportunità di sviluppo di nuovi business.

Nello specifico, in Italia e in Emilia Romagna, possiamo trovare talenti altamente qualificati; le loro competenze ed expertise sono perfette per la nostra nuova fabbrica all’avanguardia.

Sempre nella relazione al bilancio si racconta che l'Italia risulta avere una forte contrazione del contrabbando. È questa una delle ragioni per le quali investite molto nel nostro paese?

No. La concorrenza economica ai prodotti illeciti è impossibile. I prodotti legali sono soggetti a tassazione per oltre il 75% del loro prezzo di vendita; quelli illegali non pagano alcuna tassa.

Il contrabbando resta dunque un serio problema non solo da un punto di vista economico per il danno arrecato alle casse dello Stato ma anche un motivo di preoccupazione sotto il profilo della sicurezza. Oggi le grandi organizzazioni criminali internazionali sfruttano a piene mani il commercio illecito di tabacco.

Abbiamo siglato lo scorso anno un primo, storico, accordo per la lotta a questo fenomeno con la Guardia di Finanza che sosteniamo e continueremo a sostenere negli anni a venire.

I mercati finanziari hanno alta volatilità e sono spesso in mano a soggetti speculativi. PMI destina il 100% del proprio dividendo agli azionisti. Evidentemente per PMI l'azionista è sacro. PMI fidelizza così il proprio azionista?

il nostro principale obiettivo, costantemente raggiunto durante la nostra storia in Borsa, è assicurare agli azionisti un valore superiore. Remuneriamo molto generosamente i nostri azionisti, senza compromettere la nostra capacità di investire nella crescita del nostro business nel lungo termine.

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