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Grecia, scontri a Kos tra migranti e polizia

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L'emergenza

Grecia, scontri a Kos tra migranti e polizia

In una giornata in cui c'è stato un nuovo naugfragio con 50 dispersi al largo della Libia, e in Grecia, nell'isola di Kos, c'è stata una vera e propria guerriglia tra migranti e agenti, il tema dell'immigrazione ha continuato a creare attriti tra le forze politiche italiane.

Nell'isola greca di Kos, nell'Egeo orientale a pochi chilometri dalla costa turca, ieri si sono registrati scontri tra migranti e polizia. Gli incidenti hanno avuto inizio durante una normale procedura di consegna di documenti nello stadio di Kos dove le autorità avevano intenzione di trasferire parte dei 7.000 migranti sull'isola. Gli immigrati, in gran parte siriani ed afghani, erano ammassati sotto il sole. L'afa, l'impazienza di qualche facinoroso, il nervosismo dei poliziotti (una manciata di uomini per tenere sotto controllo oltre un migliaio di persone), qualche donna che si è sentita male, la diversità di lingua hanno fatto il resto. Alcuni migranti hanno cominciato ad inveire contro gli agenti e sono volate le prime pietre. I poliziotti hanno reagito prima con spintoni e poi con i manganelli. Alla fine, per non essere sopraffatti, hanno messo mano agli estintori. Solo in serata sull'isola è tornata la calma. Il sindaco, Yorgos Kyritsis, ha chiesto al governo assistenza: «La situazione sfuggirà di mano e scorrerà il sangue», ha detto.

«Violenti scontri in Grecia. Se non riusciamo a mandare a casa questo governo, rischia di finire così anche in Italia», ha scritto Matteo Salvini, segretario della Lega. Il presidente della Regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni, ha definito come «ottima idea» la class action contro il Governo che impone ai sindaci l'accoglienza dei richiedenti asilo. Ma ieri a tener banco è stata ancora la polemica tra i vertici della Lega e la Chiesa. L'ex segretario del Carroccio Umberto Bossi ha detto: «Se non c'è lavoro non c'è integrazione. Non si può sperare solo nella Divina provvidenza». Il Mattinale, la nota politica del gruppo Forza Italia alla Camera, ha scritto: «Alla Lega che si perde in polemiche sterili con il Papa ricordiamo che il nostro comune avversario è il governo e non la Chiesa». Il responsabile immigrazione di Fi, Giorgio Silli, ha scritto una lettera a monsignor Galantino (che aveva definito «piazzisti da quattro soldi» coloro che speculano sull'immigrazione): «Non credo sia elegante che la Chiesa entri nel dibattito nazionale mettendosi al pari delle forze politiche». Con un post sul suo blog, Beppe Grillo ieri ha criticato il senatore M5s Maurizio Buccarella, promotore dell'abolizione del reato di immigrazione clandestina, che aveva criticato la linea dura sull'immigrazione del consigliere comunale torinese 5 stelle Vittorio Bertola : «Va ricordato al cittadino Buccarella che nel M5s non esistono gerarchie. Nel M5S esistono posizioni e discussioni, come quella in corso sull'immigrazione».

Intanto un altro naufragio è avvenuto nel pomeriggio di ieri al largo della Libia. La marina militare italiana ha annunciato di aver soccorso circa 170 migranti a bordo di due gommoni in difficoltà e ci sarebbero una cinquantina di dispersi. Ieri pomeriggio sono arrivati a Messina 350 migranti; in serata 480 sono sbarcati ad Augusta. Mentre a Pozzallo, nel ragusano, la polizia ha fermato 4 scafisti individuati tra i 450 migranti sbarcati lunedì mattina. L'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, ha evidenziato: «I finanziamenti europei finiscono principalmente in operazioni di polizia e non in politiche di accoglienza». (An. Mari.)

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