Il giorno dopo il più violento e terribile crollo di Borsa che si ricordi, che succede nell’economia vera, quella delle aziende, dei prodotti e dell’export? Succede che il colosso giapponese Mitsubishi, conglomerata che va dalle auto ai condizionatori, metta sul piatto quasi 700 milioni per c0mprarsi il gioiellino DelClima, costola nata dalla De Longhi, la multinazionale tascabile dei piccoli elettrodomestici e del celebre “Pinguino”.
Oltre a segnalare il distacco del mercato reale dal mercato virtuale delle Borse, l’operazione è la conferma dell’attrattività del Made in Italy. Le aziende sane, con bilanci solidi e prodotti innovativi, sono corteggiate dagli stranieri, il paese è attrattivo per gli investitori esteri. L’opa in arrivo dal Giappone è la quarta offerta a Piazza Affari da parte di un gruppo straniero su un’azienda italiana: in autunno arriveranno le offerte dei cinesi di ChemChina sulla Pirelli di Marco Tronchetti Provera ; quella degli svizzeri di Dufry su Wdf (della famiglia Benetton) e più avanti quella dei tedeschi di Heidelberg sulla Italcementi della famiglia Pesenti. Si calcola che arriveranno quasi 10 miliardi di euro. L’attrattività prescinde dai capricci dei mercati.
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