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Internet, uno «tsunami» che fa bene alle imprese

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lettera da cambridge

Internet, uno «tsunami» che fa bene alle imprese

Larry Page e Sergej Brin, i due geniali fondatori di Google, hanno recentemente annunciato il riassetto del gruppo e la creazione di una holding che si chiamerà Alphabet. Il nome prescelto è assai simbolico: l'alfabeto rappresenta il linguaggio, una delle più grandi innovazioni dell'umanità. E Google è una delle aziende simbolo della rivoluzione che internet ha prodotto negli ultimi due decenni. Lo confermano i numeri. Si stima che il numero di ricerche effettuate su Google nel corso di un solo anno sia oltre 1,5 trilioni. Fondata solo 17 anni fa, la società di Mountain View in California ha oggi un giro d'affari di circa 66 miliardi di dollari e una capitalizzazione di borsa di oltre 450. Colossi come General Motors, Citibank e Coca-Cola capitalizzano rispettivamente 50, 160 e 170 miliardi.

Internet è stato un vero e proprio tsunami la cui forza d'urto non accenna a diminuire. L'impatto sull'economia è trasversale e influenza, direttamente o indirettamente, tutti i settori, anche quelli più tradizionali e meno tecnologici. Così è stato in passato per altre innovazioni rivoluzionarie come macchina a vapore, ferrovia, telefono, computer. L'economia italiana è attrezzata per affrontare lo tsunami-internet? Per un proverbio cinese le possibili reazioni all'arrivo di un forte vento sono due: erigere mura per cercare riparo oppure costruire mulini a vento, con l'obiettivo di sfruttare a proprio vantaggio la forza del vento. La capacità di un paese di cavalcare i grandi cambiamenti, anziché subirli, e trasformarli in opportunità, può essere fonte di successo economico. L'Italia ha scelto la strada del mulino a vento o quella dell'arrocco? Tra le economie avanzate, il nostro paese sconta un certo ritardo su vari fronti. Infrastruttura: il paese deve dotarsi di un'infrastruttura all'altezza. Troppe sono le zone nelle quali l'accesso alla rete non c'è o è di scarsa qualità. Su questo la politica deve passare al più presto dalle promesse ai fatti. Pubblica Amministrazione: da anni si parla di digitalizzazione ma i progressi sono ancora insufficienti. Un più incisivo utilizzo da parte della PA di strumenti e tecnologie ormai diffuse tra la maggioranza dei cittadini, consentirebbe di ridurre la burocrazia e aumentare produttività e qualità dei servizi.

Imprese: la sensazione diffusa è che molte aziende italiane non abbiano ancora piena consapevolezza del fatto che l'impatto di internet sull'economia sia trasversale. E' trasversale all'interno della singola impresa, dove coinvolge ormai tutte le funzioni dalla progettazione all'attività di service. E' trasversale ai diversi settori perché l'utilizzo della rete consente aumenti significativi di produttività nell'information technology e nei servizi ma anche nella manifattura. Si pensi al potenziale delle smart factory, che consentono tra l'altro di incrementare l'efficienza attraverso la riduzione dei consumi nei processi manifatturieri o di diminuire il time-to-market attraverso una maggiore flessibilità della produzione.

Si parla ormai di “quarta rivoluzione industriale”. A fine 1700 furono introdotti i primi impianti di produzione meccanica, a metà 1800 la produzione in serie basata sulla divisione del lavoro, negli anni '70 il computer. Oggi ormai le macchine sono in grado di comunicare tra loro in maniera intelligente in rete. Ciò grazie al cloud computing che consente di condividere e configurare dati e informazioni da parte di più utenti (macchinari, siti produttivi, centri di design e ricerca, laboratori) ognuno dei quali accede alla “nuvola” attraverso internet. Questa rivoluzione può risultare particolarmente favorevole per le piccole e medie imprese, e quindi un beneficio per l'economia italiana. Facendo rete - al loro interno e con altre imprese - le PMI possono valorizzare la propria flessibilità, dinamicità e versatilità e superare, almeno in parte, i limiti dimensionali e cognitivi. L'economia italiana può trasformare in opportunità i cambiamenti prodotti da internet. A patto che si costruiscano per tempo mulini a vento anziché cinte murarie per la difesa dello status quo.

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