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Bruti Liberati: «Urgente riformare il processo penale»

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il saluto del procuratore

Bruti Liberati: «Urgente riformare il processo penale»

Rivendica con orgoglio i successi della procura di Milano ma chiede con fermezza un «intervento riformatore sul processo penale» per evitare la «paralisi», perché il «punto limite» è stato ormai raggiunto. A quattro giorni dalla pensione, il procuratore della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati, tira le somme di un anno di attività illustrando il Bilancio di responsabilità sociale 2014-2015 della procura.

E lo fa davanti al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in un luogo simbolico come l’aula magna Emilio Alessandrini-Guido Galli del Tribunale, in un incontro che è anche un bilancio del suo quinquiennio alla guida dei magistrati milanesi. Il procuratore pone l’accento sul primo punto di quello che definisce «il catalogo delle indispensabili riforme strutturali» della giustizia, e cioé la prescrizione, per la quale chiede un «radicale intervento sulle attuali regole che troppo spesso vanificano, addirittura in appello o in cassazione, il faticoso risultato raggiunto con indagini complesse e dispendiose, anche per reati di grave allarme sociale come la corruzione». Non esiste paese al mondo dove questo accada: «l’Italia è un unicum».

Il punto dolente «è la drammatica situazione di scopertura del personale amministrativo, che non ha paragone in alcuna altra grande sede giudiziaria – scandisce Bruti Liberati –. Occorre dire con chiarezza che la gestione della procura di Milano rischia concretamente la paralisi». Il procuratore sottolinea come il personale amministrativo «preveda 379 unità, mentre in servizio ce ne sono 295». La carenza si attesta così al 22%, superiore alla media nazionale del 18,50%. Gli risponde il ministro della Giustizia Orlando che ricorda come entro 12 mesi il Governo dimezzerà la carenza di organici nel sistema giudiziario, che è attualmente di ottomila unità. La mancanza di personale – è il punto di orgoglio di Bruti Liberati – non ha impedito alla procura di smaltire quasi il 100% dei nuovi procedimenti aperti, il cui numero si attesta a oltre 120mila all’anno in media nell'ultimo quinquennio.

Sulle polemiche che hanno sfiorato le indagini sull’Expo, Bruti Liberati rivendica la rapidità con la quale la procura ha agito, consentendo alla struttura di Expo 2015 «di adottare tempestivamente i provvedimenti per la sostituzione dei manager colpiti dalla misura cautelare». La vicenda, aggiunge, «può suggerire qualche riflessione sul tema del rapporto tra iniziative giudiziarie ed attività economica e tra magistratura ed altre istituzioni dello Stato. I tempi della giustizia non sono i tempi dell’economia e delle attività imprenditoriali, ma la giustizia può cercare di adottare tutte le misure organizzative affinché questa distanza si riduca». Le indagini, ha poi sottolineato, «sono proseguite checché se ne dica. Noi non ci siamo fermati».

Tra i meriti rivendicati da Bruti Liberati ci sono anche gli oltre 3,6 miliardi incassati dal Fisco tra il 2010 e il 2014 grazie alle indagini su «posizioni correlate a denunzie per frode fiscale, dichiarazione infedele e omessa dichiarazione». Ma anche in questo caso non mancano criticità legate alla «recente approvazione di diversi decreti delegati che hanno introdotto alcune importanti decrimininalizzazioni nonché la depenalizzazione del cosiddetto “abuso del diritto”» e ai «dubbi irrisolti sulla perseguibilità del sostituto d’imposta». Tutto ciò rende quest’anno impossibile giudicare i flussi e i numeri dei reati fiscali: «Le nuove norme, tra cui la depenalizzazione dell’abuso del diritto, hanno portato infatti a formulare richieste di archiviazione per 1.178 procedimenti». Altro nodo rilevante è la penetrazione della ’ndrangheta. In Lombardia, rileva Bruti Liberati, si è manifestata «una sorta di colonizzazione al contrario, dove una sottocultura criminosa ha la meglio in aree altamente industrializzate».

Apprezzamenti per i risultati della procura sono stati espressi anche dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Remo Danovi, e dal Rettore del Politecnico, Giovanni Azzone, mentre il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha ringraziato Bruti Liberati per le sue innovazioni.

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