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Nervi saldi, non polemiche

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l’analisi

Nervi saldi, non polemiche

Nervi saldi, unità nazionale, determinazione massima: come fossimo in guerra, perché di questo si tratta. Dopo la notte di Parigi che ha colpito di nuovo al cuore l’Europa intera e con essa il mondo civile, non c’è altra alba possibile per l’Italia. Non di polemiche politiche abbiamo bisogno, né di distinguo capziosi, né di ruggenti quanto vuoti proclami.

È la forza della ragione la bussola che deve orientare il Paese già in cammino verso il Giubileo straordinario.

Come fossimo in guerra. O nel pieno della «terza guerra mondiale a pezzi», come ha detto Papa Francesco con una formulazione efficace. Delle parole non dobbiamo avere paura. La Costituzione, all’articolo 78, afferma che «Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari». Più in là, all’articolo 87, prescrive che il Presidente della Repubblica «ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere».

Si spera che non si debba, né oggi né mai, dichiarare alcuna guerra. Però se una guerra – dichiarata dal fanatismo terrorista - è di fatto in corso e può investire anche un Paese come l’Italia che pure la guerra (art. 11 della Carta costituzionale) la «ripudia come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali», si ha il dovere di proteggere la Nazione e i suoi cittadini che sono italiani e insieme europei.

La forza della ragione impone un esercizio severo di sovranità democratica e non certo avventurismi dettati dal dilagare delle emozioni che pure in questo momento sono tanto forti quanto frutto di una realtà che in qualche modo avevamo messo in conto ma non immaginato fino alle sue estreme conseguenze.

A Parigi è scoppiata ieri sera una guerra, e anche questo va tenuto a mente, senza ipocrisie di sorta. Cosa può fare l’Italia? Chiamiamolo “stato di emergenza” – oggi si riunisce il Comitato nazionale per la sicurezza- e comportiamoci, comunque, come se fossimo in guerra. Nervi saldi, unità nazionale, determinazione massima: tra meno di un mese inizia il Giubileo e non c’è errore, anche piccolo, che possa essere tollerato.

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