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Ignazio Visco: «L’Europa è forte solo se unita»

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IL GOVERNATORE AI 50 ANNI DELL’IAI

Ignazio Visco: «L’Europa è forte solo se unita»

«La forza dell’Europa risiede nel fatto che siamo uniti».Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha concluso così il “dinner speech” della cena di gala per i cinquant’anni dell’Istituto Affari Internazionali, di cui era l’ospite d’onere. Le sue parole sono state pronunciate circa un’ora prima che a Parigi si scatenasse l’inferno. Ma il messaggio lanciato è univoco e tanto più indicativo, alla luce dei tragici fatti avvenuti durante la notte di venerdì 13 novembre. Alla serata romana erano presenti i dirigenti dell’Istituto fondato da Altiero Spinelli al suo cinquantesimo compleanno e i protagonisti del convegno internazionale organizzato per l’occasione. E per questo motivo, ieri sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica i tre vicepresidenti dello Iai, Gianni Bonvicini, Vincenzo Camporini e Fabrizio Saccomanni.

Nel suo discorso, il governatore Visco ha parlato delle prospettive dell’Unione europea, con molti riferimenti all’euro, all’Unione bancaria, alla governance dell’Unione economica e monetaria. In particolare, si è soffermato sui temi del “rapporto dei cinque presidenti” presentato nello scorso mese di giugno dai vertici delle istituzioni europee. A prescindere dalle singole proposte contenute nel rapporto - ha detto Visco – le domande che dobbiamo porci, essenzialmente, sono due. La prima: stiamo andando nella giusta direzione? E la seconda: sono sufficienti questi sforzi? Il numero uno di Bankitalia ha affermato che, per quanto difficile possa rivelarsi, vale la pena di procedere lungo la road map tracciata nel rapporto. Ma tutto ciò potrebbe non essere sufficiente, ha aggiunto. Quindi «un maggior progresso sul versante dell’unione politica dovrebbe arrivare non come l’effetto finale di una sequenza, nella fase ultima del processo, ma alcuni, importanti elementi dovrebbero essere considerati immediatamente » ha sostenuto il governatore. In altre parole, ha aggiunto «un intervento più incisivo a livello economico e finanziario deve essere accompagnato da un’azione parallela a livello istituzionale e politico». Per esempio, secondo Visco si tratterebbe di agire sul versante legale ma anche sul terreno della solidarietà e del welfare, su quello della difesa e della sicurezza, sul timing delle elezioni e così via. In ogni caso, ha concluso, i passi fatti negli ultimi anni sul piano della politica monetaria e della vigilanza bancaria europea sono passaggi cruciali in direzione di un’unione più forte. E «la tendenza alla frammentazione finanziaria lungo le linee nazionali, che ha rappresentato un tratto caratteristico della crisi dell’euro-area, è stata fermata e invertita dalla risposta europea alla crisi; l’integrazione finanziaria è attualmente tornata a un livello paragonabile a quello antecedente la crisi del debito sovrano, sebbene qualche elemento di frammentazione permanga».

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