Commenti

Germania più veloce anche sulle Popolari

  • Abbonati
  • Accedi
PROGETTO DI FUSIONE FRA DZ BANK E WGZ

Germania più veloce anche sulle Popolari

Da anni le banche popolari italiane stanno cercando di trovare delle vie che portino a fusioni o aggregazioni d'impresa. Nell'ultimo periodo qualche passo avanti è stato fatto, ma la strada è ancora lunfa. Anche in questo caso a fare scuola è la Germania: due banche cooperative tedesche - DZ Bank e WGZ-Bank - hanno annunciato infatti l'intenzione di fondersi nel corso del 2016 creando il terzo gruppo del settore in Germania. La nuova entità, che continuerà a chiamarsi DZ Bank, inizierà ad operare «dal primo agosto 2016» e avrà «un potenziale di sinergie pari ad almeno 100 milioni di euro all'anno».

La combinazione delle due banche, che già in passato avevano cercato di andare a nozze, dovrebbe portare a risparmi di costi per circa 100 milioni di euro a regime. La fusione rappresenta la più grande operazione del settore in Germania dal 2010, anno in cui Deutsche Bank aveva acquisito Postbank, per poi separarsene quest'anno. Al suo completamento, creerà un unico istituto di cui il 75% sarà rappresentato da Dz e il 25% da Wgz. Il nuovo istituto di credito sarà organizzato sotto forma di una holding che controllerà le attività delle diverse filiali delle due banche con attivi totali pari a 500 miliardi di euro, dietro i 1.700 miliardi di Deutsche Bank e i 564 miliardi di Commerzbank. DZ Bank, che ha sede a Francoforte, opera in tutta la Germania ed è circa quattro volte più grande di WGZ-Bank, che ha sede a Duesseldorf ed è attiva per lo più nel Land della Renania Westfalia.

Nessuna indicazione, al momento, sul numero degli esuberi. Le due banche - che complessivamente impiegano circa32mila persone - hanno affermato che tutte le misure relative al personale saranno gestite «in modo aperto, trasparente e giusto». Si vedrà con quali effetti.

Questa operazione può darne luogo ad altre? Non è detto, innanzitutto perché gran parte del sistema bancario tedesco - dove operano 1.775 istituti - è a controllo pubblico e in secondo luogo perchè i politici locali non vogliono mollare «l'osso succulento» delle assunzioni clientelari e dei prestiti agli amici degli amici. In fondo, tutto il mondo è paese.

© Riproduzione riservata