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Decreto salva-banche, una soluzione di sistema per voltare pagina prima…

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L'ANALISI

Decreto salva-banche, una soluzione di sistema per voltare pagina prima del bail-in

Il sospirato disco verde di Bruxelles è in arrivo per il primo pomeriggio di oggi e finalmente, per quattro banche da tempo commissariate, si potrà davvero voltare pagina e si sarà compiuto un deciso passo in avanti.
Con il debutto di una procedura nuova di zecca di stampo europeo per i salvataggi ma senza ricorrere al bail-in, (cioè al salvataggio interno che chiama in causa, oltre agli azionisti e ai detentori di obbligazioni, anche chi ha depositi bancari superiori ai 100 mila euro), si arriva a una soluzione per le patologie del sistema creditizio italiano.

Che sono, è bene ricordarlo, comunque circoscritte: non ci saranno altre operazioni di risoluzione e questo è un fatto rimarchevole, se si tiene conto dei sette anni di crisi battente che hanno comportato una caduta di quasi 10 punti di pil dai quali l'Italia è appena uscita. Ma le patologie esistevano e andavano curate.
Da questo punto di vista, si può comprendere il perchè dei ricorrenti, insistenti appelli alle piccole e medie banche affinchè si rafforzassero e varassero le necessarie trasformazioni rapidamente, esercitati nel cosrso del tempo dalla Banca d'Italia e vissute con molto fastidio, ad esempio, dal mondo delle banche popolari .
Infatti, il governatore della Banca d'Italia non si è mai sognato di definire un piano regolatore delle banche e lo ha sottolineato a più riprese. Ma al tempo stesso non si è mai stancato di sollecitare i necessari rafforzamenti patrimoniali.

Bisogna infatti tenere a mentre che per effetto delle nuove regole europee , create per scongiurare il fatto che in caso di crisi bancaria paghi Pantalone,cioè il contribuente, ci si dovrà affidare in prevalenza alle soluzioni di mercato per risolvere le crisi. E le soluzioni di mercato, in alcuni casi, possono non essere facilmente a portata di mano: di qui il rischio di costi più rilevanti che comunque qualcuno è chiamato a sopportare. Nasce di qui la necessità di non perdere tempo, per affrontare al meglio il mondo nuovo.
Certo, se le metodologie burocratiche di Bruxelles fossero state meno rigide con il nostro paese( come hanno dimostrato di saper fare, ad esempio, anche di recente, nei confronti delle banche tedesche) si sarebbero potute seguire strade più veloci e più efficaci.

Un caso esemplare da questo punto di vista è la lunghissima, estenuante interlocuzione sulla possibilità di costituire in Italia una asset management company centralizzata per gestire i crediti deteriorati del sistema creditizio. I 200 miliardi di sofferenze che continuano a gravare sui bilanci delle aziende di credito italiane non mettono certo le ali alla ripresa italiana e se avessimo potuto spuntare un filo di flessibilità in più anche per queste regole, oltre che per quelle relative ai conti pubblici, probabilmente, ne avremmo guadagnato sotto il profilo della tonicità dell'economia.

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