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Vatileaks-2 al via. Francesco: chiudere entro l’8 dicembre

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gli imputati rischiano da 4 a 8 anni

Vatileaks-2 al via. Francesco: chiudere entro l’8 dicembre

  • –di Ca.Mar.

I (presunti) corvi tornano nelle aule della giustizia vaticana. Inizierà questa mattina alle 10.30 il processo su Vatileaks-2, il caso di sottrazione di documenti riservati della Santa Sede per cui sono rinviate a giudizio cinque persone. Tre hanno avuto incarichi dentro le mura – monsignor Lucio Vallejo Balda, agli arresti da oltre venti giorni, Francesca Chaouqui e Nicola Maio – e due sono i giornalisti italiani Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi, autori dei libri “Via Crucis” e “Avarizia”.

I due giornalisti, secondo il dispositivo del rinvio a giudizio, avrebbero «esercitato pressioni» per ottenere i documenti dagli altri, i quali fino ad oggi hanno pubblicamente respinto gli addebiti (del coinvolgimento di Maio di è saputo solo sabato scorso), tra cui quello di aver formato all’interno della commissione Cosea, incaricata di studiare la riforma economica, un “sodalizio criminale”. Tutti gli imputati devono rispondere dell’accusa di aver agito in concorso per essersi procurati illegittimamente dei documenti, successivamente diffusi, «concernenti interessi fondamentali» della Santa Sede. Insomma, secondo il dispositivo del Promotore di Giustizia, sia Balda che Chaouqui e Maio, si sarebbero procurati i documenti «nell’ambito dei rispettivi incarichi ». Inoltre - rivela l’Ansa - dall’atto di accusa del promotore Gian Piero Milano è emerso che nell’interrogatorio incrociato del 17 novembre scorso (decisivo per la chiusera della indagini), in cui sono stati messi a confronto Vallejo Balda e Chaouqui, è arrivata la certezza per gli inquirenti dell’effettiva consegna a Nuzzi delle password dello stesso Balda e di quelle che permettevano di accedere ai documenti della Cosea. Fino a quel confronto, che ha permesso di circostanziare le rispettive responsabilità nella presunta sottrazione e divulgazione di documenti riservati della Santa Sede i due imputati si accusavano a vicenda del passaggio delle carte segrete. I reati contestati sarebbero stati commessi all’interno di una spazio temporale ben preciso: tra marzo 2013 e novembre 2015. Gli imputati, secondo la legge vaticana, rischiano da quattro a otto anni di reclusione.

La vicenda, scoppiata a inizio novembre, ha visto delle indagini molto serrate, portate avanti dalla Gendarmeria sotto la direzione del Promotore: il Papa (che ieri ha ribadito il suo fermo no ad una «Chiesa mondana..» ) ha dato un’indicazione precisa, che è quella di chiudere tutto prima dell’inizio del Giubileo, l’8 dicembre. E’ quindi prevedibile che dopo l’udienza di oggi il Tribunale tornerà a riunirsi a stretto giro (forse dopo la fine del viaggio di Bergoglio ) per arrivare ad una conclusione entro il successivo fine settimana. Insomma, un caso complesso, che investe anche altri ambiti. Infatti Nuzzi e Fittipaldi, che saranno presenti in tribunale, sono giornalisti italiani, e la legislazione vaticana non prevede quelle garanzie sull’esercizio dell’attività giornalistica garantite dalla legislazione italiana. E infatti si sono sollevate critiche - tra quella della Fnsi - su questa decisione di rinviare a giudizio i due cronisti. Intanto ieri la rappresentante dell’Osce per la libertà dei media, Dunja Mijatovic, ha chiesto alle autorità vaticane di ritirare le accuse penali nei confronti di Fittipaldi e Nuzzi: «I giornalisti devono essere liberi di riferire su questioni di interesse pubblico e di proteggere le loro fonti confidenziali».

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