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«Tasse, Europa, welfare: ecco la mia ricetta»

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intevento/ il programma economico

«Tasse, Europa, welfare: ecco la mia ricetta»

Le aperture sul programma fatte da Forza Italia e Fratelli d’Italia dal palco di Bologna sono state importanti. Adesso il lavoro che ci attende è quello di costruire una piattaforma programmatica solida e condivisa.

Una piattaforma che eviti il ripetersi rovinoso di quei distinguo che in passato hanno fatto fallire i progetti di governo a lungo termine delle coalizioni costruite più sull’essere uniti “contro qualcuno” che per “fare qualcosa insieme”.

Le sintesi devono essere costruite per trovare modi comuni che permettano di arrivare a obiettivi basilari condivisi. Pertanto ecco i punti di discussione che la Lega Nord offre ai potenziali alleati disegnandoli per venire incontro ai “tre più e tre meno” presentati da Berlusconi in piazza Maggiore. Siamo convinti di poter convincere della bontà dei nostri argomenti sia i potenziali alleati (con i quali la condivisione deve essere totale) sia le forze che vorranno perseguire insieme a noi anche uno solo di questi obiettivi e siamo aperti a qualsiasi osservazione o idea per migliorarli.

1. Meno tasse

Le proposte fiscali della Lega Nord hanno come cardine la semplificazione data dalla flat tax, l’aliquota unica che noi vediamo come ottimale al 15% e dall’abolizione progressiva di tutte le tasse slegate dal reddito reale, in primis Irap, tasse sulla casa, acconti e redditi presunti. Dato che il sistema della flat tax si compone di un’aliquota e di una soglia di deduzione siamo pronti a discutere di ogni combinazione dei due parametri e di ogni tipo di modalità di applicazione. Vogliamo abolire gli studi di settore e su questo sappiamo che è dalla nostra parte anche l’enorme platea dei commercialisti. Dobbiamo sburocratizzare e semplificare le norme per far ripartire e far correre davvero la nostra economia. La crescita dello “zero virgola” non ci farà uscire dalla crisi. Un sistema fiscale a basse aliquote ed estremamente semplificato avrà come ulteriore beneficio una forte facilitazione dei controlli, con conseguente riduzione ai minimi dell’evasione fiscale, resa non più conveniente. Ovviamente dovrà essere rivisto il trattato sul fiscal compact e il dogma del pareggio di bilancio, con i quali ogni riduzione vera delle imposte è impossibile limitandosi ad un semplice trasferimento fra categorie, cosa arbitraria e quasi mai giusta.

2. Meno Europa

Tutti siamo d’accordo che questa Europa non funziona. Va smantellata e ricostruita e il primo passo è rivedere e riscrivere tutti i trattati internazionali. Se si condivide l’idea che il punto di arrivo deve essere il recupero delle prerogative dello Stato a partire dalla sovranità fiscale e monetaria e che le politiche economiche europee di austerità e di oppressione della piccola e media industria italiana sono sbagliate allora occorre individuare una “voce comune”, un cammino condiviso che ci porti a rimediare agli errori del passato nel modo più indolore possibile. Sia sul piano dei trattati sia sulla questione valutaria. Per raggiungere questo scopo si sono presentate sinora diverse idee: la Lega Nord e Fratelli d’Italia propongono la gestione controllata di uno smantellamento, possibilmente condiviso internazionalmente, dell’eurozona. Forza Italia invece propone l’introduzione di una moneta parallela e la garanzia del debito da parte della Bce. Il M5S chiede un referendum. Altri propongono l’introduzione di “moneta fiscale”. Tutte queste proposte potranno essere ascoltate e dibattute in un tavolo comune senza preclusioni in modo tale da arrivare a una posizione il più possibile informata, consapevole e condivisa stante la delicatezza della questione.

3. Meno Stato

Meno Stato ovviamente da intendersi come uno stop all’invasività di una gestione oppressiva dello Stato e non come una riduzione dei servizi e delle competenze dello Stato medesimo. Secondo la Lega Nord i cardini della riforma dello Stato dovrebbero essere costruiti attorno alla separazione fra la spesa necessaria alla produzione dei servizi (che deve essere in molti casi aumentata sulla base di criteri di efficienza e costi standard) e le spese legate ai trasferimenti fiscali o agli incentivi economici che devono invece essere pesantemente riqualificate perché non diventino bacini di clientele ma che siano veramente mirate al rilancio economico e all’obiettivo della piena occupazione. La nostra proposta per arrivare a questi risultati prevede la valorizzazione dei territori, la responsabilizzazione degli enti locali, il decentramento e l’autonomia. Il ripensamento delle politiche economiche sulla base delle specificità di aree macroregionali. Servono strumenti più snelli per liberare le risorse: per questo diciamo via al patto di stabilità che blocca 20 miliardi di euro che i comuni virtuosi oggi non possono spendere perché lo stato li ha bloccati. Anche in questo caso siamo disposti a trattare per una base comune per affrontare la grande sfida del rilancio economico

4. Più aiuto

Lo Stato ha abbandonato la sua funzione di sostegno alle famiglie e alle imprese per diventare un nemico del lavoro e dell’iniziativa privata. Non c’è però ammortizzatore sociale e sindacato più efficace della crescita economica. Uno degli aspetti fondamentali della crescita di uno stato è la demografia: la Lega Nord propone di concentrare le risorse sul sostegno alla famiglia tradizionale (quella per intendersi composta da un padre e una madre) e alla natalità perché si ritorni alla gioia di poter fare figli senza ricorrere all’orrore della sostituzione della popolazione per via di immigrazione incontrollata. Da questa base proporremo ai potenziali alleati la gratuità per gli asili nido sul modello francese, forti assegni per le famiglie di cittadini italiani che daranno alla luce figli oltre il secondo e una fiscalità a misura di famiglia.

A nulla però varrebbe aiutare la natalità se poi i giovani migliori continuassero ad emigrare perché non messi in condizione di lavorare al meglio nel luogo in cui sono nati. In Italia adesso non si assiste ad un fenomeno di immigrazione ma ad una vera e propria sostituzione dove i nostri figli sono costretti ad emigrare e sostituiti da estranei nuovi arrivati. Lo Stato deve aiutare i nostri ragazzi a rimanere qui.

Basta umiliare e far scappare le menti giovani e meno giovani privando il Paese dell’esperienza e dell’energia fondamentali per la nostra crescita. Anche per questo vogliamo aprire un dibattito serio e approfondito per una revisione degli ordini e una riforma delle professioni. In Italia se ne parla da decenni senza mai arrivare a una svolta. Non è concepibile che ci siano nel nostro Paese 240mila avvocati senza l’esistenza di un minimo tariffario: una giungla che rischia di far implodere l’intero settore trascinato al ribasso.

5. Più garanzie

La legge Fornero è stato un esempio terribile delle conseguenze di un tradimento da parte dello Stato delle sue garanzie. La piattaforma programmatica condivisa dovrà trovare un terreno comune su cui fissare un nuovo patto tra lo Stato e i cittadini eliminando i giochi sulla vita delle persone che si ritrovano senza lavoro, senza reddito e senza pensione. Quindi regole certe, divieto di retroattività dei provvedimenti fiscali, un sistema pensionistico uguale per tutti, basato sui contributi effettivamente versati e che consenta a chi ha lavorato una vita di poter scegliere quando andare in pensione.

6. Più sicurezza

Impossibile proseguire oltre su una strada che consegna i cittadini alla paura e alla delinquenza. La Lega Nord come è noto fa della sicurezza delle persone per bene un cardine per un’esistenza felice. Pertanto proporremo agli alleati l’abolizione del reato di eccesso colposo di legittima difesa (la legge Molteni proprio in questi giorni inizia il suo iter in commissione giustizia alla Camera), il potenziamento delle forze di polizia, magari da ottenersi anche per il tramite dell’unione fra corpi oggi divisi delle forze dell’ordine, lotta all’abusivismo di certi insediamenti o centri sociali che diffondono degrado e criminalità, controllo delle frontiere e forte contrasto all’immigrazione clandestina. Anche in questo caso siamo disposti ad accettare ogni tipo di idea che vada in questa direzione.

Il primo passo è stato fatto e di questo ringraziamo sinceramente le forze che hanno deciso di salire con noi sul palco di Bologna per l’iniziativa di “Liberiamoci”. Offriamo queste nostre idee come primo contributo agli spunti lanciati da Silvio Berlusconi e da Giorgia Meloni invitandoli sin da ora alla costituzione di tavoli di discussione aperti a tutti, anche a chi in piazza Maggiore ancora non c’era, per la costruzione di un programma condiviso. A mente aperta, senza preclusioni per nessuna idea. Liberiamoci, e ripartiamo insieme.

Segretario federale della Lega Nord

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