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In teatro debutta il metal detector

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nella «zona rossa»

In teatro debutta il metal detector

Nessun colpo di scena, un’atmosfera più tranquilla del previsto per questa prima alla Scala. Ma sicuramente il primo spettacolo, a partire dalle 15, è stato il grande dispiegamento di forze dell’ordine nella “zona rossa”, l’area intorno al teatro blindata da 700 uomini in divisa e in tenuta antisommossa, tra Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, a cui si sono ovviamente aggiunte le squadre della Polizia municipale.

Uno scenario insolito per Milano, dove il 7 dicembre Prefettura e Questura assicurano la sicurezza di fronte al teatro ma dove stavolta non è stato tralasciato nemmeno un angolo: Piazza della Scala è rimasta per diverse ore transennata e deserta, con accesso garantito solo ai professionisti accreditati dal prefetto, e tutte le strade intorno sono state bloccate dagli uomini della Polizia e dei Carabinieri, che scrupolosamente hanno permesso l’accesso solo a chi era in possesso di un badge. Si parla di un’area più estesa del solito, centinaia di metri in Via Manzoni e Via Verdi e quasi tutta Via Santa Margherita, oltre alla piazza. Davanti a Palazzo Marino, inoltre, la consueta manifestazione dei centri sociali è stata monitorata perché non uscisse dall’area predisposta.

Per la prima volta è stato introdotto il metal detector all’ingresso della Scala. Alcuni spettatori sono stati sottoposti ai controlli, iniziati intorno alle ore 17. Tuttavia non ci sono stati ritardi.

«Non posso escludere che schegge impazzite esplodano improvvisamente, è un pericolo potenziale che sappiamo esistere. La nostra struttura è articolata in modo da affrontare al meglio ogni emergenza», ha detto ieri il prefetto di Milano, Alessandro Marangoni, a margine della cerimonia di consegna degli Ambrogini d’oro, le civiche benemerenze consegnate dal Consiglio comunale della città. «È una giornata di festa, sicuramente ha aspetti di delicatezza, ma deve essere vissuta con serenità», ha concluso Marangoni.

«Abbiamo fatto il possibile. Chiaramente abbiamo occhi bene aperti e una grossa attenzione, sarei un irresponsabile se non fossi preoccupato, ma sono state prese tutte le misure necessarie per evitare qualsiasi pericolo», ha detto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. E in effetti così è stato: le forze dell’ordine non hanno avuto segnalazioni preoccupanti, tutto si è svolto nella normalità, per quanto l’immagine di 700 uomini armati e i controlli a tappeto agli accessi della zona rossa hanno creato uno scenario inedito per Milano.

Pisapia è arrivato alla Scala intorno alle 17,30 con la moglie Cinzia Sasso, poco dopo il premier Matteo Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese. Tra le altre autorità che hanno partecipato - accompagnati dalla scorta - c’è il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo.

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