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Come poter vincere la dispersione scolastica

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«fuoriclasse»

Come poter vincere la dispersione scolastica

Si può contrastare la dispersione scolastica in Italia? Il fenomeno è complesso e non sempre di facile monitoraggio, ma ancora oggi sfodera un’avvilente percentuale a doppia cifra (15%) di ragazzi che non proseguono gli studi dopo le medie, con dati ancora più pesanti al Sud. Ricette di pronto uso non esistono. Ma la risposta è sì, si può fare qualcosa: a patto che insegnanti, genitori e istituzioni del territorio lavorino insieme e che gli studenti siano intelligentemente coinvolti, perché un adolescente non lascia di colpo. È un processo di progressivo allontanamento, con assenze reiterate, ritardi, bocciature, insuccessi e perdita di fiducia. Con nebbia sul futuro.

La differenza viene dal gioco di squadra e - prassi pressoché inedita nel Belpaese - dall’accettare la valutazione di efficacia ed efficenza su quanto si è messo in campo. Le indicazioni emergono da «Fuoriclasse», iniziativa di Save The Children onlus, che con i ricercatori della Fondazione Giovanni Agnelli ha posizionato sotto attenta lente di verifica la sperimentazione avviata tra 2012 e 2015. «Fuoriclasse» ha coinvolto 14 istituti comprensivi e 68 classi di sei città italiane: Bari, Crotone, Milano, Napoli, Scalea (Cs) e Torino. In totale 1.700 allievi (scuole elementari e medie), circa 500 docenti e oltre 800 famiglie. Il progetto-pilota, reso possibile con il contributo del Gruppo Bolton, ha previsto alcuni significativi test, come «laboratori motivazionali», «gruppi consultivi» e «campi scuola» in cui sono stati inseriti padri, madri e figli. Parliamo di zone socialmente difficili, non di realtà benestanti (fattore che non esonera le famiglie e la scuola dai guai educativi, beninteso, ma è un altro ordine di problemi).

Che cosa hanno ottenuto? I migliori risultati sono apprezzati nella secondaria di primo grado. Per esempio, si è ridotto il completo disinteresse delle famiglie per l’andamento dei figli (-8,1%). Gli ingressi in ritardo alle lezioni si sono abbattuti (-11%), con una drastica diminuzione anche dei ritardatari cronici (-8,6%). Gli alunni delle medie hanno ridotto di sei giorni le assenze su base annua (-30%). E la migliore regolarità nella frequenza ha migliorato i rendimenti scolastici sulle due materie fondamentali, italiano e matematica (+5%). Spiega Gianfranco De Simone, ricercatore della Fondazione Agnelli che ha curato il piano di valutazione, la definizione degli strumenti di rilevazione e l’analisi dei dati: «Il pregio di Fuoriclasse è che nasce contemplando un impianto valutativo. È consuetudine in altri Paesi, come negli Usa, dove i programmi sociali riservano una parte del finanziamento alla valutazione a posteriori. Tutto trova più senso se diventa esperienza condivisibile altrove: dal ripristino delle regole sociali, alla ricostruzione del rapporto con le famiglie per giungere fino ai voti».

Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save The Children Italia, ne è convinta: «Ancora oggi, nel nostro Paese, gran parte della progettazione sociale ed educativa, sia nel mondo istituzionale sia nel non profit, trascura l’esigenza della valutazione; la considera un lusso inutile». Interviene Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli: «Un efficace contrasto della dispersione va avviato non appena si manifestino i primi segnali di disagio, agendo sul rafforzamento delle fragili competenze dei ragazzi, con attività di sostegno con metodologie didattiche non tradizionali, e sull’irrobustimento delle motivazioni degli studenti, due leve che Fuoriclasse usa al meglio».

Per attuare il progetto sono stati spesi 1,14 milioni, circa 540 euro all’anno per ogni studente “trattato”. Poco? Tanto? «Nel periodo 2007-2013 nell’ambito del Piano operativo nazionale (Pon) - risponde Raffaela Milano - il Miur ha investito 270 milioni su 5.700 progetti con 450mila studenti in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, 600 euro per individuo “trattato”. Fuoriclasse è cost-effective». Il modello è anche efficiente. Nell’anno scolastico in corso (2015-2016) sono state avviate le “azioni” della terza annualità a Bari e a Milano. La legge di Stabilità ha previsto un fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Le risorse, specie se per gli adulti di domani, vanno spese al meglio. Il merito, rettamente inteso, è ineludibile nella responsabilità sociale.

www.savethechildren.it e www.fga.it

L’intero report sulla dispersione scolastica

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