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L’«anima» e l’eros di Heidegger

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L’«anima» e l’eros di Heidegger

Donne. Frauenphilosoph, il «filosofo delle donne». Definizione di Martin Heidegger data da Thomas Bernhard, suo grande rivale.

Arendt. «Nessuno sa tenere una lezione come sai fare tu, e neppure prima di te nessuno è stato capace di farlo» (lettera del 26 luglio 1974 di Hanna Arendt, prima allieva, poi a lungo amante di Heidegger).

Lezioni. A lezione Heidegger ammoniva spesso: «Hier wird nicht geheideggert!», ovvero «Qui non si heideggereggia!».

Silenzio. Il padre Friedrich, capace di stare in silenzio per ore e ore.

Balbuzie. Il fratello Fritz, balbuziente.

Anima. La moglie Elfride, chiamata dal filosofo «seelchen», «anima».

Chiave. Elfride affida alla nipote una chiave che apre una cassa che contiene un carteggio, quello che rivelerà un Heidegger «inedito, tumultuosamente disperso in un vortice di amanti, travolto in un turbinio di passioni».

Eros. «La mia natura è più scissa della tua; e non ho argomenti per dimostrarti che non posso fare a meno di vivere nell’éros, affinché quel che è in me creativo, e che avverto ancora irrisolto e ultimo, abbia almeno una forma preliminare e incompleta» (lettera del 13 novembre 1954 di Heidegger alla moglie).

Fuoco. Lo sfogo di Elfride, il 28 giugno 1956: «So bene della tua impresa, del fuoco di cui hai bisogno, e anche questa volta mi sono sforzata di vedere ciò che ti rende felice e lei come la dispensatrice. Ma continua a riempirmi di disperazione che tutto debba essere legato non solo alla “menzogna” – ma all’abuso più crudele della mia fiducia».

Hermann. Nel 1920 nacque Hermann, il figlio di Martin ed Elfride. Il 3 luglio 2005, nel 112° anniversario della nascita della madre, Hermann rivelò: «A quattordici anni venni informato da mia madre che il mio padre naturale era il dottor Friedel Caesar, suo amico di gioventù e padrino, morto nel 1946».

Quaderni neri. Hermann Heidegger già dal 2007, in un paio d’interviste, accennò agli Schwarze Hefte, i Quaderni neri. Secondo il volere del padre, avrebbero dovuto essere pubblicati al termine dell’opera completa della Gesamtausgabe.

Tela. I Quaderni neri, rilegati in tela cerata corvina.

Razza. «Gli ebrei - scrive Heidegger nei Quaderni neri -, grazie al loro talento espressamente calcolante, “vivono” già, più a lungo di tutti, in conformità al principio della razza».

Marginali. «Osservazioni marginali», così Hermann Heidegger definisce i passi antisemiti contenuti nei Quaderni neri.

Dorothea. Hermann Heidegger fece pubblicare un appello per recuperare i due quaderni mancanti, quello del 1931/32 e quello del 1945. Si scoprì poi che a custodire quello del 1945 era Silvio Vietta, figlio di Dorothea Vietta, l’amante di Heidegger. Si sa che il filosofo chiese che le sue lettere fossero seppellite con lei: «Appartengono solo a Dorothea».

Grazia. «Sarebbe necessario che un giorno - scrive Heidegger nei Quaderni neri - si riflettesse, almeno una volta, sul mio anti-cristianesimo. […] Non sono cristiano, semplicemente perché non posso esserlo. E non posso esserlo perché, cristianamente parlando, non ho la grazia».

Supermercato. «Gli americani avranno già da tempo installato un gigantesco supermercato sulla luna, prima che tu verrai capito – nella faticosa beatitudine del pensiero – e prima che tu stesso vorrai davvero essere capito» (Fritz
al fratello Martin).

Stelle. Heidegger muore all’età di 87 anni, nella notte tra il 25 e il 26 maggio 1976. Sulla sua tomba solo una stella, nessuna croce.

Notizie tratte da Donatella Di Cesare, Heidegger & Sons. Eredità e futuro di un filosofo, Bollati Boringhieri, Torino, 2015, pagine 150, euro 13

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