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Libri antichi, Milano torna vetrina per gli investimenti

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Libri antichi, Milano torna vetrina per gli investimenti

Una battuta di Dino Segre, giornalista e scrittore noto come Pitigrilli, affermava negli anni ’30 del secolo scorso che ci sono tre modi per rovinarsi: le donne, il gioco, l’editoria. Dopo un sorrisetto il lepido autore precisava: con le donne ci si rovina piacevolmente, con il gioco rapidamente, con l’editoria sicuramente. L’ultimo avverbio vale sia per chi produce, sia per chi acquista libri. Per tale motivo una fiera di antiquariato che si rivolge ai bibliofili assomiglia a un casinò.

Ci scuseranno per questa irriverenza i partecipanti alla quarta Mostra Internazionale Libri Antichi e di Pregio (la prima dopo la scomparsa di Umberto Eco), che si terrà a Milano dall’11 al 13 marzo. Sono una trentina di espositori che, nel Salone dei Tessuti di via san Gregorio, incontreranno collezionisti e libridinosi per proporre i loro tesori. I quali sono stati toccati dalla crisi, come tutti. Anzi, in Italia hanno qualche problema in più, a causa delle normative lutulente che ingolfano le sovrintendenze (causa l’assenso per esportare il venduto); soprattutto per una stravaganza tutta italiota, la quale prescrive che un libro va provvisto di nulla osta dopo 50 anni dalla pubblicazione. Un Oscar o una Bur del 1965, per dirla in soldoni, del valore reale magari di mezzo euro, abbisognano di una pratica provvista di 16 euro di marca da bollo.

Marco Cicolini , presidente dell’Alai, l’associazione dei nostri librai antiquari, ci ha confidato: “Per l’esportazione, indispensabile alla vita delle librerie che trattano testi antichi, è bene ottenere una procedura più snella, rapida, adeguata al mercato internazionale. Gli uffici preposti delle sovrintendenze sono sovraccarichi di lavoro e, in più, complica dover fare esaminare ogni bene”. In ogni caso, a Milano non mancheranno libri miniati, incunaboli, documenti rari, edizioni di pregio contemporanee, oggetti da investimento. E’ una fiera di rilievo, non si smentirà.

Basta occhieggiare tra i libri annunciati per avere l’acquolina in bocca. Per esempio, l’incunabolo delle “Etymologiae” di Isidoro di Siviglia, autore che è diventato patrono di Internet grazie a codesta “summa” dello scibile in cui c’è il primo mappamondo nella storia della stampa, sarà portato da Ex Libris Libreria Antiquaria; una rara prima tiratura (pensate: della prima stesura!) de “La Secchia rapita” di Alessandro Tassoni, stampata nel 1622 in Francia per non irritare più del dovuto la censura ecclesiastica, l’avrà la libreria di Alberto Govi. Si può proseguire con un’altra chicca: l’edizione 1809 di “Dell’origine e dell’ufficio della letteratura” di Ugo Foscolo, che sarà presso Meda Riquier Rare Books; oppure ecco una primizia non comune, il “Canzoniere” 1920-1921 di Umberto Saba (Palatina Libreria Antiquaria). A dire il vero si troverà anche “La presenza di Orfeo”, opera prima di Alda Merini, con suo invio autografo (Studio Bibliografico Il Muro di Tessa); inoltre, tra le molte cose, una piccola collezione di libri, giornali e altri documenti apparsi tra il 1902 e il 1907 che ricorrono al linguaggio violento per illustrare la vicenda giudiziaria del Banco di Sconto e Sete di Torino (Il Piacere e il Dovere Studio Bibliografico). Un’opera superba? Cercatela allo stand della Libreria Malavasi: “Voyage pittoresque ou description des royaumes de Naples et de Sicile” del Saint-Non. Ed è proprio Sergio Malavasi a confidarci che i libri di storia locale stanno attraversando un brutto momento, tranne quelli che trattano “della Valtellina, del territorio corrispondente al vecchio Regno delle Due Sicilie e della Sardegna”. Un fenomeno che non si ricorda a memoria d’uomo. In ogni caso, oltre diversi incontri che si terranno per questa quarta fiera dell’antiquariato sempre nel Salone dei Tessuti, Milano il 13 marzo avrà in contemporanea il mercatino di piazza Diaz con modernariato e molte proposte antiche (ormai, ogni seconda domenica del mese, da oltre vent’anni). E ancora: il 18-20 marzo si terrà al Palazzo del Ghiaccio “Bellissima”, dedicata a editoria e cultura. Poi Book Pride, il 1-3 aprile allo Spazio Base (ex Ansaldo), che si rivolge agli editori indipendenti.

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