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Filiera del cemento in cattedra sulla prevenzione

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imprese & legalità

Filiera del cemento in cattedra sulla prevenzione

La notizia è questa: a fine febbraio, a Roma, presso la Scuola di perfezionamento per le forze di Polizia si è svolto un seminario tecnico sul ciclo del cemento e del calcestruzzo. Modesto evento, si potrebbe pensare, ma non è così.

Organizzato da Federbeton, l’associazione che raccoglie i produttori del settore, il seminario è stato tenuto da una mezza dozzina di esperti di un comparto particolarmente esposto a pratiche illecite e infiltrazioni della malavita. In aula, esponenti di Polizia, Fiamme gialle, Carabinieri e Guardia forestale impegnati nei controlli e nelle inchieste sulle opere pubbliche. Argomento: come prevenire o intercettare i problemi legati a produzione, trasporto, qualità, posa in opera. Obiettivo: aumentare le competenze e dotare i controllori di strumenti più efficaci per condurre ispezioni su impianti e materiali, dalla cava al pilastro, per evitare sottovalutazioni e raggiri, falsi allarmi ed esagerazioni, garantendo la sicurezza delle opere (palazzi, strade, viadotti, gallerie) in cui il calcestruzzo è componente essenziale.

Si è dunque parlato di percentuali di acqua e degli altri additivi da mescolare al cemento secondo norme e ricette, di come prelevare e far maturare i campioni di materiale da spedire in laboratorio senza lasciar spazio ai trucchi; di quali carte esaminare presso un produttore di calcestruzzo, di qual è il momento più adatto per bussare a un cantiere che sta “gettando” nelle casseforme e verificare che tutto proceda secondo contratto e specifiche tecniche. Senza tralasciare le differenze tra una cementeria – fabbrica complessa che richiede investimenti da centinaia di milioni (in Italia ne operano 28) – e i 1.200 piccoli e medi impianti che mescolano il cemento con gli altri componenti e che sorgono necessariamente nei pressi sia di una cava di inerti sia dell’opera in costruzione.

La finalità del seminario è di per sé un’ottima notizia, tanto che sarebbe auspicabile una sua reiterazione, allargando la platea a giornalisti e magistrati. È facile, infatti, che sui media si accavallino termini impropri o effetti sbagliati. Di solito sono errori indotti da fonti ufficiali, non ancora in grado di distinguere tra materiali (per esempio, utilizzando come sinonimi cemento e calcestruzzo), utilizzo effettivo, caratteristiche tecniche. Il risultato è una disinformazione, sia pure in buona fede, che comunque colpisce le imprese coinvolte, con danni di reputazione gravissimi.

Dunque un buon corso tenuto da esperti, magari accompagnato da un agile manualetto (come quello distribuito a Roma, curato dalle imprese: “Istruzioni operative per i controlli sulle forniture di calcestruzzo strutturale”), sarebbe utile anche ai magistrati, i quali non hanno tempo o desiderio di approfondire e così delegando di fatto a consulenti di provata fiducia – non sempre specialisti del settore – la valutazione dei rischi e dell’effettiva gravità delle condotte inquisite. Ed è la stessa, ampia delega di cui a volte godono le informative della polizia giudiziaria e i report degli amministratori giudiziari: se un giudice non sa, è nelle mani del “suo” perito.

Persino più importante degli effetti pratici dell’iniziativa di Federbeton è il rilancio del percorso comune tra produttori e forze dell’ordine, iniziato qualche anno fa con i protocolli di legalità. Anche in quei patti scritti vengono fissati impegni e aperti canali di comunicazione con le istituzioni, al fine di aumentare le possibilità di mettere all’angolo i produttori di calcestruzzo “allegri” e i cantieri pasticcioni o peggio; ma l’esperienza ha dimostrato che tali impegni non sono stati presi abbastanza sul serio. Tra prefetti inclini a un’idea burocratica del loro ruolo, forze dell’ordine oberate e a corto di risorse e Procure sotto organico (e anche molto diffidenti) è accaduto che in pochissimi abbiano stretto con convinzione la mano tesa dalle imprese.

Bene, quindi, che il dialogo riprenda dallo scambio di competenze e dalla ricerca di una visione comune imprese-istituzioni nella difesa della legalità proprio alla sorgente della filiera dell’edilizia.

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