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75 maestri dei mestieri italiani

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Cultura & Società

75 maestri dei mestieri italiani

Dante Ferretti (Agf)
Dante Ferretti (Agf)

Gioiellieri, ceramisti, esperti restauratori, tessitori di arazzi, sapienti creatori dell’antica arte della scagliola o di stampe superbe. E ancora: giardinieri infallibili, vetrai sopraffini, merlettaie, pellettieri, cesellatori di strumenti musicali, mosaicisti, marmisti, manipolatori di metalli, costumisti, liutai, tessitrici, mobilieri, intagliatori, carpentieri, sarti... Persino creatori di bellezza meravigliosa con le piume. E poi, un’intera sezione dedicata ai mestieri dell’enogastronomia: vignaiuoli, pasticceri, chef d’alto rango, cioccolatai, norcini, gelatai e bartender. Tutti accomunati da un tratto speciale: essere “maestri” nel loro mestiere. Essere cioè delle eccellenze, troppo spesso nascoste, della grande manifattura e dell’ingegno italiano, alfieri e orgogliosi portabandiera di sapienze artigianali che meritano di essere conservate, custodite e tramandate. E, ovviamente, valorizzate. Ma, per essere valorizzate, prima di tutto, devono essere conosciute e riconosciute.

Ecco perché la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, in collaborazione con ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ha insignito in questi giorni 75 maestri d’arte italiani del riconoscimento MAM – Maestro d’Arte e Mestiere. Si tratta di un inedito premio dedicato ai Maestri riconosciuti come eccellenti e attivi in 21 diverse categorie dell’artigianato artistico. Sono professionisti e artigiani spesso sconosciuti al pubblico, ma che invece fanno grande il nostro Paese costituendone una delle principali ricchezze. Con questo premio, se non altro, l’Italia colma il ritardo rispetto a nazioni come il Giappone e la Francia, dove l’attività di queste figure insigni nei mestieri alto-artigianali è promossa e onorata da tempo dai massimi livelli istituzionali. Ed è da salutare con piacere il fatto che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbia insignito il riconoscimento con una speciale targa, che valorizza ulteriormente il talento dei più grandi artigiani.

Questa prima edizione (il premio che è stato conferito ieri a Milano, avrà cadenza biennale, con seconda edizione prevista per il 2018) ha visto la nascita di un simbolico Libro d’Oro dell’Eccellenza Artigiana Italiana, che ha accolto i primi 75 Maestri d’Arte e Mestiere affermati che si sono distinti per particolari meriti professionali e per l’attività svolta in favore della trasmissione del sapere. È impossibile citarli tutti (i profili di tutti i premiati sono disponibili sul sito web dedicato: www.maestrodartemestiere.it): si va da uno stampatore eccelso come Enrico Tallone, al noto scenografo del cinema Dante Ferretti, dalla creatrice di bijoux Maria Vittoria Albani Scala al sarto Carlo Andreacchio (Caraceni Milano), dalla merlettaia pluripremiata Elena Arienti ai fratelli fiorentini Elisabetta e Alssandro Bianchi, maestri nell’arte della scagliola fiorentina (lavorazione dello stucco di origine seicentesca riscoperta dal loro padre, Bianco), dal cappellaio Lorenzo Borghi al mandolinista Raffaele Calace. Ma, insomma, se è impossibile nominarli, a tutti e a ciascuno di loro va il merito di avere contribuito a salvare saperi e attività che sono preziose e sempre più rare. Fra le città che hanno ricevuto il maggior numero di premi figurano Milano, con ben 15 maestri d’arte insigniti del riconoscimento, Firenze e Venezia (6 premiati ciascuna).

Particolare il meccanismo di scelta dei maestri di questo nuovo premio. Infatti è stata istituita una Commissione degli Esperti, che ha svolto il più delicato lavoro di individuazione delle candidature: oltre 40 esperti di notoria perizia, competenti nell’ambito delle diverse categorie artigianali, composta da storici, docenti e curatori dell’arte e delle arti applicate, direttori di musei e istituzioni culturali, protagonisti del mondo dell’alto artigianato con incarichi istituzionali, conoscitori e collezionisti di comprovato valore, giornalisti specializzati che hanno selezionato una rosa di candidati di assoluta eccellenza e in possesso dei rigorosi requisiti richiesti. Poi la selezione finale allargata è stata sottoposta al vaglio e al giudizio finale di una Commissione Generale, composta da autorevoli nomi del mondo della cultura, dell’arte, della comunicazione, che si sono espressi sulla base dell’articolato dossier di presentazione messo a punto dalla Fondazione Cologni.

Lo scopo del premio, infatti, è proprio quello di valorizzare, difendere e promuovere questi saperi unici della tradizione italiana, perché il testimone passi alle nuove generazioni e le straordinarie competenze dei Maestri non vadano perdute, ma raccolte e attualizzate anche grazie alla cultura del progetto e all’uso consapevole delle nuove tecnologie. Un progetto ambizioso e decisamente controcorrente ma del quale si sente sempre più il bisogno: l’Italia è un posto di bellezza e capacità uniche, a patto che si ricordi che i mestieri fatti con le mani, la testa, il cuore e la passione sono gli unici che, nel tempo, danno sempre un solo risultato. L’eccellenza.

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