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Una lezione americana per Human Technopole

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Una lezione americana per Human Technopole

  • –di Marco Magnani

Tra i risultati meno noti ma più importanti dei tre mandati da sindaco di New York di Michael Bloomberg c’è l’avvio del progetto Applied Sciences Nyc: un polo di ricerca scientifico in fase di realizzazione, un campus universitario di eccellenza e un hub per startup. L’obiettivo strategico di AS è colmare una lacuna storica della “Grande mela”, diversificarne l’economia, stimolare la crescita, attrarre cervelli e talenti imprenditoriali. New York è fortissima in finanza, media, entertainment, servizi, ma debole in campo scientifico; ricca di banche, assicurazioni e multinazionali, ma povera di startup e Pmi, con l’eccezione di Silicon Alley, il distretto tecnologico sorto a Manhattan a metà degli anni 90. L’impatto economico di Applied Sciences, attiva dal 2017, sarà enorme: si stimano 48mila posti di lavoro e 23 miliardi di dollari di indotto.

La strada seguita da Bloomberg per realizzare l’ambizioso progetto stimola qualche riflessione applicabile all’Italia e può servire da lezione anche per Human Technopole (HT), il polo di ricerca su temi di scienze della vita e nutrizione destinato a sorgere nell’area di Expo 2015 a Milano. Come noto su HT è in corso un vivace dibattito, con critiche su opportunità del progetto e metodologia adottata. La storia di Applied Sciences NYC, nonostante le differenze del caso, offre spunti interessanti su almeno tre fronti.

Nella ricerca scientifica le risorse pubbliche investite sono un aspetto rilevante ma non il più importante. Idee, visione, volontà politica, organizzazione e processi adottati lo sono di più. L’investimento pubblico a New York è relativamente limitato rispetto ai ritorni attesi e prevede la donazione di 5 ettari di terreno e alcune strutture fondamentali su Roosevelt Island, la piccola isola nell’East River. Il grosso degli investimenti è privato. La capacità di attrarli è un buon indicatore di efficienza di un progetto. Quanto sono coinvolti i privati nei grandi progetti di ricerca in Italia?

Nella ricerca si investe in un’ottica di lungo termine, che considera sia le esigenze del territorio che lo scenario competitivo internazionale. Applied Sciences colma la lacuna scientifica di New York e, nonostante la concorrenza agguerrita (si pensi solo a Mit e Stanford), ne utilizza la capacità attrattiva, nei confronti di cervelli e capitali. Per HT non è in discussione la rilevanza strategica dello studio, per esempio, del genoma o dell’agroalimentare. Ma è un dato di fatto che si tratti di un settore molto competitivo, con una dozzina di iniziative in corso a livello mondiale, ricche di esperienza, prestigio e finanziamenti. Tra il 1988 e il 2003, oltre a importanti investimenti privati, il governo americano ha investito in Human Genome Project 3,8 miliardi di dollari. HT si concentrerà, fra l’altro, sulla genomica per la medicina e la neurogenomica. La rete americana eMERGE (The Electronic Medical Records and Genomics) finanziata dal US National Institute of Health coinvolge 55mila ricercatori. Il progetto BRAIN (Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies) negli ultimi due anni ha ricevuto dall’amministrazione Obama 400 milioni di dollari. Qual è la strategia dell’Italia per ritagliarsi uno spazio rilevante in questi campi?

Il terzo spunto di riflessione riguarda la trasparenza e la concorrenza, ingredienti fondamentali anche nella ricerca scientifica per scegliere progetti e destinare risorse. La gara internazionale indetta dal sindaco Bloomberg nel 2010 suscitò 18 proposte da 27 istituzioni di 8 paesi stranieri e 6 diversi Stati americani. Dopo ritiri e alleanze, rimasero in campo 7 proposte da 17 istituzioni, e infine tre università finaliste: Columbia, Stanford e la cordata vincente tra Cornell e Technion, il famoso politecnico israeliano di Haifa. Il 19 dicembre 2011, la città di New York firma la partnership per costruire il cuore di Applied Sciences: un campus da 200mila mq e 2 miliardi di dollari. A dimostrazione che concorrenza e trasparenza non sono necessariamente nemiche dell’efficienza.

Applied Sciences e Human Technopole sono progetti di natura diversa, come lo sono Stati Uniti e Italia per economia e cultura. Ma i casi di successo, come Applied Sciences, offrono spunti e insegnamenti utili per tutti.

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