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La «Old Lady» delle banche centrali, pompiere ma anche piromane

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L'Analisi|LO SCENARIO

La «Old Lady» delle banche centrali, pompiere ma anche piromane

La Banca d'Inghilterra, che è la Vecchia Signora delle banche centrali, sarà chiamata nelle prossime settimane ad una sfida difficile: essere pompiere, senza trasformarsi in piromane. Di fronte ai primi rilevanti scricchiolii dei mercati finanziari inglesi dopo la Brexit, chi ha finora gestito con una politica monetaria ultra aggressiva ed incurante dei rischi da bolla finanziaria dovrà capire come evitare che la bolla scoppi, trascinandosi dietro anche l'economia reale inglese. E non solo.

Negli ultimi due giorni i mercati finanziari inglesi hanno registrato le prime significative crepe da Brexit. Non stiamo certo parlando delle borse dei valori mobiliari. I prezzi azionari hanno subito una prevedibile caduta: l'evento Brexit è un catalizzatore di incertezza, in quanto i suoi effetti, e la loro durata, sono non prevedibili. La caduta non è però stata significativa; il suo unico risultato è stato aumentare l'incertezza politica. Dato l'esito di un referendum, per di più meramente consultivo, i politici, se hanno discrezionalità, ne seguiranno le indicazioni anche osservando le reazioni dei mercati borsistici: se i mercati avessero brindato, i Leavers avrebbero avuto una ragione in più per spingere il piede sull'acceleratore. Al contrario, un crollo dei prezzi borsistici, importante e continuato, avrebbe probabilmente sciolto come neve al sole la baldanza dei Leavers ed accentuato le ragioni dei Remainders, provocando verosimilmente l'invio in soffitta della Brexit. La caduta azionaria, tiepida e temporanea, è finita invece per divenire un ulteriore mattone allo status quo di incertezza.

Ma l'incertezza sui mercati finanziari non è un pasto gratis. All'aumentare dell'incertezza aumenta l'avversione del rischio, che innesca la ricerca delle attività finanziarie più sicure. E' la cosiddetta corsa verso la qualità, dove qualità è sinonimo di liquidità. La corsa alla liquidità produce un meccanismo di riallocazione dei portafogli: tutti vendono le attività meno liquide alla ricerca di quelle più liquidite. Ma se questo avviene si possono creare, inizialmente su specifici mercati, la corsa ai saldi: per ottenere la liquidità si “svendono” le attività meno liquide. La svendita fa crollare i prezzi, e se il crollo è rilevante e duraturo, può far crollare anche i venditori. Le svendite possono poi propagarsi in mercati diversi da quelli in cui sono nati: la trappola della liquidità diventa un problema sistemico. L'incertezza congela i meccanismi di trasmissione che in tempi normali consentono alla liquidità di irrorare anche imprese e famiglie, che a loro volta hanno meno incentivi ad investire a consumare. La trappola della liquidità diventa l'anticamera della recessione economica.

Gli inglesi conoscono molto bene questo meccanismo. La Crisi Globale iniziata nel 2007, che nel Regno Unito ha il crack più famoso con il fallimento della banca Northern Rock, si è propagata proprio sottovalutando quello che può accadere quando una economia ha uno stock di debito privato molto alto, eterogeneo nei debitori, ed allocato attraverso mercati che sono al tempo stesso complessi ed interconnessi. L'economia diventa come una tanica di benzina, ed un qualunque fiammifero può essere un inaspettato, ma micidiale, detonatore.

Per cui, quando da l'altro ieri alcuni fondi immobiliari inglesi hanno registrato comportamenti anomali – difficoltà ad accogliere richieste di liquidazione di quote – subito negativamente incorporati nelle corrispondenti quotazioni borsistiche, il pensiero che quello potesse essere il fiammifero è venuto in mente a più di un operatore. Tra il fiammifero e l'incendio però può esserci un ruolo importante per i pompieri. Qui entra in giuoco la Banca d'Inghilterra (BoE).
Prima del referendum, la BoE aveva correttamente segnalato che un eventuale esito pro Brexit avrebbe rappresentato un catalizzatore di incertezza, con tutti le negative conseguenze macroeconomiche; la sua presa di posizione non aveva mancato di irritare i più irascibili tra i Leavers. Ad urne chiuse e risultato acclarato, la BoE, coerentemente con la sua analisi della situazione, nonché con il suo mandato istituzionale di contribuire alla stabilità monetaria, ed in generale macroeconomica, ha operato in modo da evitare che eventuali fiammiferi cadessero nella tanica. Traduzione: in presenza di rischi di trappola della liquidità, occorre evitare che le bolle scoppino. Per cui occorre che sia espansiva sia la politica monetaria – leggi tassi di interesse e grandezze monetarie – sia la politica macro prudenziale – leggi coefficienti di liquidità e di capitale. La sete di liquidità non va contrasta, ma assecondata. Questo consente di evitare che i problemi di instabilità finanziaria deflagrino, almeno nel breve periodo. Sempre nel breve periodo, l'aumento della liquidità certo darà un ulteriore contributo alla caduta del valore della sterlina. Anche questo non è immediatamente un problema: il Regno Unito ha un disavanzo nel saldo tra importazioni ed esportazioni di beni e servizi, mentre è attivo il saldo tra attività e passività finanziarie denominate in valuta, quindi una debole sterlina non è certo un dramma.

Nel breve periodo, se la BoE sarà efficace e credibile, i problemi di instabilità finanziaria potranno essere evitati. Ma certo non risolti: il paradosso della BoE – come di tutte le altre banche centrali in questi tempi straordinari – che sono dei curiosi Giano bifronte: contemporaneamente sono pompieri e piromani. Per evitare le crisi finanziarie, quindi per spegnere l'incendio, mettono in atto politiche ultra espansive, le cui caratteristiche e durata però possono essere tali da creare le condizioni perfette per l'incendio successivo. Per evitare i pompieri - piromani occorrerebbero banche centrali in grado di calibrare la politica monetaria sull'obiettivo della stabilità monetaria e le politiche macro prudenziali su quello della stabilità finanziaria, tenendo anche conto delle relative interazioni. Un tale coordinamento dovrebbe per di più essere in grado di resistere alle pressioni politiche, e finanziarie, ad esempio per evitare politiche rigorose durante le fasi espansive del ciclo. E' una impresa titanica, soprattutto in tempi di emergenza. L'obiettivo più realistico, per la Vecchia Signora, è evitare nei prossimi mesi i fiammiferi nella tanica. L'incendio difficilmente si fermerebbe sulla Manica.

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