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«Raccontiamo al mondo la nostra bellezza»

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Cultura & Società

«Raccontiamo al mondo la nostra bellezza»

«Le nostre imprese sono alfieri di qualità e di bellezza nel mondo. Anche noi imprenditori crediamo che la cultura sia motore di sviluppo. Umano ed economico. Secoli di storia hanno plasmato una bellezza diffusa che è la vera ricchezza dell’Italia. Questo patrimonio noi lo abbiamo ricevuto in prestito e lo dobbiamo restituire. Migliorato, non impoverito». Per presentare Vincenzo Boccia, ospite d’onore all’assemblea della Associazione Civita, il presidente, Gianni Letta, ha esordito con una lettura: alcuni stralci della prima relazione di Boccia da presidente di Confindustria. Ed è stato anche proiettato il video dell’assemblea di Confindustria di maggio, dove alle immagini delle opere e dei monumenti più famosi d’Italia si alternano quelle delle fabbriche.

Rendere possibile l’incontro tra pubblico e privato in ambito culturale è il compito che Civita si è sempre posta, nella convinzione che industria, cultura e creatività possano rappresentare un elemento strategico di sviluppo. Ecco quindi, come ha spiegato Letta, la motivazione dell’invito a Boccia, presidente di Confindustria, per dialogare e lavorare insieme.

«C’è bisogno di contaminazione, siamo un paese industriale moderno, orgoglioso di vivere in una grande comunità che è l’Italia, con un grande patrimonio di cultura dentro e fuori le fabbriche da valorizzare».

Per il presidente di Confindustria ci sono quattro componenti su cui basare e costruire una forte identità del paese: cultura, turismo, arte e prodotto. Per crescere all’interno e attrarre investitori. Non è un caso, infatti, che all’assemblea di Confindustria del 26 maggio per la prima volta ha partecipato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini.

«L’industria italiana deve uscire dalla timidezza e raccontare il paese. Dobbiamo imparare a farlo e la cultura aiuta a comporre e comunicare questo racconto: quando ci riusciamo, l’estero ci bussa in casa». Abbiamo una grande potenzialità da sfruttare: «ancora non comprendiamo l’importanza di raccontare il nostro paese all’estero, quanto il made in Italy sia un marchio formidabile. Bisogna essere primo di tutto cittadini italiani, amare di più questo paese», ha continuato Boccia.

La cultura, quindi, insieme alla tecnologia, può essere una delle chiavi per cavalcare la quarta rivoluzione industriale. «La cultura, come l’innovazione, è trasversale». Ma occorre rimuovere i deficit di competitività del paese, e quindi più produttività, più investimenti, più occupazione, più domanda. E affrontare il tema delle infrastrutture, fondamentale per lo sviluppo del turismo. «Forse non siamo forti sui contenitori, ma sui contenuti non ci batte nessuno. Siamo il secondo paese manifatturieri in Europa, se eliminassimo almeno una parte dei deficit di competitività potremmo essere tra i più forti al mondo».

Anche i privati, ha continuato il presidente di Confindustria, possono fare la loro parte ancora di più. Il governo, secondo Boccia, «ha fatto moltissimo»; l’art bonus «è un bel progetto, ma siamo all’inizio, si può arrivare ad una cifra più significativa».

Ed ha lanciato la proposta di estenderlo anche ai «beni privati fruibili dal punto di vista pubblico». Non solo: secondo Boccia «si potrebbe costruire un elenco di beni da adottare e costruire una grande piattaforma in cui le aziende anche le piccole e medie possano essere coinvolte. Sarebbe un bel messaggio che parte da Confindustria per la cultura italiana», ha continuato Boccia, aggiungendo di aver istituito proprio un Comitato tecnico cultura e sviluppo, affidato a Renzo Iorio, presidente di Federturismo, che sta cominciando a lavorare.

Il rapporto con l’estero, per far arrivare visitatori, ma anche potenziali investitori, è stato sottolineato ieri durante l’assemblea di Civita. Nel vertice dell’associazione, presieduta da Gianni Letta, con vice presidente Nicola Maccanico, vicario, si è aggiunto il ruolo di Emmanuele Emanuele come vice presidente internazionale, con la delega a rappresentare Civita nelle attività internazionali e di ricerca. «Se la cultura è motore di sviluppo il rapporto con l’impresa è imprescindibile», ha insistito Letta, aggiungendo che per coltivare questo binomio l’associazione ha istituito il comitato Arte, innovazione e cultura e il comitato Arte e impresa.

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