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L’emergenza si sposta su Milano

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Italia

L’emergenza si sposta su Milano

Dopo aver infiammato nei giorni scorsi Ventimiglia e Como, l’emergenza migranti potrebbe ora spostarsi su Milano. È nel capoluogo lombardo, infatti, che si potrebbero riversare molti dei profughi respinti nei giorni scorsi alle frontiere da Francia e Svizzera.

Con circa 3.200 migranti a oggi ufficialmente ospitati in città (200 arrivati solo nel fine settimana), le strutture di accoglienza sono al limite e le autorità si stanno attrezzando per rendere disponibili nuovi spazi. «Milano è un terminale delicato – ha detto ieri il sindaco Sala –: è bastato che la Svizzera desse una stretta agli ingressi per determinare un reflusso sulla città». Nei prossimi giorni bisognerà dunque capire se e quanto impatterà su Milano questo “reflusso” da Ventimiglia e Como. Il sindaco ha comunque ribadito che «la situazione è nel pieno controllo delle autorità competenti. La stiamo monitorando insieme al prefetto Alessandro Marangoni e non escludo nell’immediato l’utilizzo di tende perché è difficile, in tempi brevi, trovare altri spazi». Si tratterebbe comunque di soluzioni di «prima accoglienza», ha precisato Sala, da aggiungere alle tende già sistemate nell’ex Centro di via Corelli e della caserma Mancini. «Nessuna tendopoli in altri luoghi della città», ha specificato Sala, rispondendo così alle critiche arrivate dall’opposizione.

Sul medio termine sono invece allo studio altri spazi, in città e nell’area metropolitana. In particolare si ipotizza l’utilizzo di ex caserme, tema già affrontato da Sala e dal prefetto con il ministro alla Difesa Roberta Pinotti. Tra queste, la caserma Montello potrebbe essere liberata in tempi brevi e utilizzata per alcuni mesi come centro di accoglienza. Inoltre, il sindaco è tornato a proporre l’utilizzo del Campo Base di Expo, bloccato in agosto perché la società che deve gestire l’accoglienza ha chiesto tempo: «Continuo a pensare che da settembre una parte dei migranti dovrà andare lì – ha detto Sala –. So che qu questo non siamo allineati con il presidente della Regione Roberto Maroni, ma non vedo alternative».

Se Milano si prepara a far fronte alla nuova emergenza, la situazione resta difficile a Ventimiglia e Como. Nella città ligure, ieri mattina la Croce Rossa che gestisce il campo profughi di Parco Roja ha distribuito 580 colazioni, contro le 490 di sabato scorso. E il presidente della Regione Giovanni Toti, dopo un incontro con questore e prefetto di Imperia, ha confermato l’avvio nelle prossime ore di trasferimenti di profughi in altre città. A Como invece, dove quasi 500 profughi sono assembrati da giorni attorno alla stazione San Giovanni (ma il loro numero sembra in diminuzione), l’incontro di ieri tra il sindaco Mario Lucini, il prefetto Bruno Corda e i parlamentari del Pd Mauro Guerra e Chiara Braga si è concluso senza la scelta di una sede per ospitare i migranti respinti dalla Svizzera: «Stiamo lavorando a diverse ipotesi», hanno assicurato i parlamentari.

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