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Le primarie per far emergere idee e capacità e appassionare la gente

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Le primarie per far emergere idee e capacità e appassionare la gente

Nulla da fare: pure nel nuovo centro destra che nascerà dalle attuali ceneri si parla di primarie. Una strada tortuosa, in salita e piena di insidie come si è visto in casa d’altri, ma evidentemente i “ragazzi di bottega della destra” non hanno ancora capito. Le primarie, come si è visto a sinistra, non sempre premiano i migliori, anzi spesso hanno segnato e aumentato malumori interni e profonde spaccature e spesso chi è stato nominato è stato calato dall’alto e non scelto dalla società civile. Le primarie hanno segnato non una democrazia partecipativa ma sono state a pro delle casse del partito: soldi freschi arrivati senza essere registrati. Dopo il circo allestito dalla sinistra ora lo fa pure il nuovo centro destra, ma se questi ragazzi rappresentano il futuro ebbene meglio preparargli le valigie, copiare non serve, spesso si creano “mostri” che portano solo demolizione. Salutiamo decisivamente l’addio al centro destra se questi non cambiano idea.

Gianluca Bragatto

Caorle (VE)

Le primarie sarebbero una sciagura anche per il centrodestra? Non credo. Questa forma di competizione con la quale, per esempio, gli iscritti o semplici militanti di un partito indicano una preferenza per la nomina del loro leader, non sono regolamentate per legge in Italia (solo Calabria e Toscana dispongono a questo riguardo di due leggi regionali). Diverso il caso degli Usa – a cui spesso si fa riferimento - dove una stretta regolamentazione pubblica esiste dall'Ottocento. Gli inconvenienti nostrani sono molti (a partire dalle modalità di accesso) ma nonostante ciò ritengo sia meglio camminare verso una politica più partecipata piuttosto che fermarsi. Il Pd, con tutti i difetti del caso, l’ha fatto, il centrodestra – che ha perso per strada milioni di voti - non ci ha ancora nemmeno provato. Nei giorni scorsi su Affaritaliani.it Daniele Capezzone, deputato del gruppo “Conservatori e Riformisti” guidato da Raffaele Fitto, ha detto che in tempi di X Factor, nel senso proprio del talent show, le primarie potrebbero essere “un’arma di attrazione di massa” per far emergere idee e capacità e appassionare il “pubblico”. Cioè, aggiungiamo, gli elettori che se ne sono andati perché lo spettacolo politico non attraeva più nessuno.

L’articolo di Carlo De Benedetti, apparso sul Sole 24 Ore del 16 settembre, tenta, con notevole sforzo analitico,di fare il punto sullo stallo di gran parte dell’economia mondiale.

Il modello di sviluppo “di lungo periodo”, basato su globalizzazione e diffusione tecnologica sembra sia arrivato ad un punto di impasse.

Per questo “la sfida è ora quella di intraprendere una nuova strada”. Il ragionamento dell’Ingegner De Benedetti è complesso e approfondito.

Alla descrizione delle cause della fase di ristagno dell'economia mondiale, oltre a quelle sopra ricordate, andrebbe aggiunta la componente finanziaria. Questa, come noto, è andata, specie dopo il 2000, continuamente rafforzandosi al di fuori di ogni controllo, nell'ambito del sistema economico globale.

Qui ci richiamiamo ai ben noti fatti, legati al mondo bancario del secolo 2000, nonché ai contemporanei impressionanti sviluppi della finanza.

Di conseguenza da più parti si concorda con certezza che “la finanza si sta mangiando parte dell'economia reale”.

In effetti l'esplosione della finanza speculativa tende ad intaccare le scelte operative della stessa economia produttiva.

Anche questa dunque costituisce una componente determinante della crisi del”modello di lungo periodo”. Non c'è dubbio quindi che essa vada risolta, meglio fortemente regolarizzata, se si aspira giustamente ad “intraprendere una nuova strada per lo sviluppo”.

Gianluigi Mengarelli

Lido di Venezia

Non si capisco tutta l’ostilità verso la campagna di sensibilizzazione del ministro Beatrice Lorenzin sulla fertilità. Non siamo un Paese di vecchi? Non è dispendioso ricorrere a tecnologie procreatiche invasive, costose e lontane dalla natura umana? Non è meglio donare che trattenere la vita? “Chi fuma è scemo”, recitava uno spot sempre ministeriale. Non ho sentito una obiezione. Qui perché ti dicono “datti una mossa” i difensori de “il corpo è mio e lo gestisco io” e i catastrofisti della terra super popolata, levano gli scudi. Chi fuma è scemo. E non fare figli? Senza nascite non c’è alcunché.

Sergio Benetti Dueville

Vicenza

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